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Cittadinanza. Quando scadono i certificati del Paese di origine?

Buongiorno, voglio presentare la domanda per la cittadinanza. Sono già in possesso del certificato di nascita e mi manca solo quello penale del mio Paese. Vista la lunga procedura per avere la legalizzazione e la traduzione del documento, ho paura che nel frattempo scada quello per la nascita. Perciò volevo sapere qual è la data di scadenza dei certificati?

22 dicembre 2014 – Secondo la normativa italiana, i certificati rilasciati dalle pubbliche amministrazioni che attestano stati, qualità personali e fatti non soggetti a modificazioni hanno una validità illimitata. Tutti gli altri certificati hanno una validità di 6 mesi dalla data del rilascio (art. 41 del D.P.R. n. 445/2000). Questo criterio viene applicato anche ai documenti provenienti dall'estero che verranno usati in Italia.

Ciò vuol dire che, ad esempio, il certificato di nascita non avrà mai una scadenza perché i dati relativi alla nascita (data, luogo e genitori) non cambiano, ad eccezione dei casi particolari come le adozioni oppure un riconoscimento tardivo di uno dei genitori.

Invece, i certificati che attestano una situazione che può variare nel tempo, come ad esempio quelli di matrimonio oppure penale, rilasciati dal proprio Paese hanno una validità di 6 mesi. Il motivo per il quale questi certificati hanno una scadenza è legato al fatto che il richiedente può non essere più sposato con la stessa persona oppure può aver un carico pendente nel proprio Paese per un eventuale reato commesso dopo che il primo certificato penale sia stato rilasciato.

Si ricorda, inoltre, che prima di presentare la documentazione per la cittadinanza, tutti i documenti provenienti dall’estero devono essere legalizzati per l’uso in Italia dal governo che ha emesso i certificati, dopo devono essere tradotti in italiano e la traduzione deve essere legalizzata dal Consolato italiano (se è stata fatta da un traduttore autorizzato dal consolato) oppure giurata davanti al Tribunale (se è stata fatta da un traduttore giurato in Italia).

Infine si fa presente che alcune prefetture, vista la lunga attesa per avere l’appuntamento per la presentazione della domanda per la cittadinanza, accettano il certificato penale anche dopo i 6 mesi a condizione che il richiedente non sia tornato nel proprio Paese dopo che il certificato è stato rilasciato, legalizzato e tradotto per il suo uso in Italia. Visto che non si tratta di una prassi diffusa, si consiglia di contattare la Prefettura competente nel caso in cui si riscontri una vera difficoltà per avere l’appuntamento per il deposito dell’istanza di richiesta della cittadinanza prima della scadenza della documentazione.

 

D.ssa Maria Elena Arguello

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