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Contratto a progetto. Che succede se mi ammalo?

Ho un contratto a progetto e volevo chiedere se ho diritto all’indennità giornaliera di malattia. Se sì, come funziona?

21 maggio 2013 – Ai lavoratori a progetto e alle categorie assimiliate, a patto che non siano titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, spetta l’indennità giornaliera di malattia. Il presupposto per il diritto alla prestazione è che effettivamente si stia svolgendo un’attività lavorativa al momento della malattia e che la stessa implichi un’astensione dal lavoro durante quel periodo. Inoltre, come requisito contributivo, devono risultare versati un minimo di 3 mensilità nei 12 mesi precedenti alla malattia. Il lavoratore che intende usufruire di questa prestazione deve presentare il modello di dichiarazione in maniera telematica all’INPS.

Si ricorda che i lavoratori con contratto a progetto sono lavoratori “parasubordinati” e quindi l’onere contributivo risulta a carico del committente (datore di lavoro) per due terzi e uno terzo per il lavoratore. Il committente può direttamente versare l’intero importo all’INPS e poi decurtare il terzo dalla busta paga del lavoratore.

L’indennità di malattia viene calcolata sulla base delle contribuzioni mensili effettivamente accreditate nei 12 mesi precedenti. Detto ciò, per il 2013 l’indennità giornaliera è pari a: € 10,85 se risultano accreditati da 3 a 4 mensilità di contribuzioni; € 16,28 se sono accreditate da 5 a 8 mensilità e €21,71 se nei 12 mesi precedenti risultano versate da 9 a 12 mensilità di contribuzione, ai sensi della Circolare INPS n. 77 del 13 maggio 2013.

Nell’anno solare, i giorni di malattia indennizzabili previsti sono un minimo di 20 e un massimo di 61, questi ultimi solo nel caso in cui il rapporto di lavoro sia iniziato almeno 12 mesi prima dell’evento di malattia. L’indennità spetta per tutte le giornate, comprese le festività, purché non si verifichi un’assenza durante la visita medica di controllo.

Per il riconoscimento della malattia è necessario chiedere al medico di famiglia la trasmissione telematica all’INPS del certificato medico che attesta lo stato di incapacità temporanea al lavoro. L’indennità viene riconosciuta solo nel caso in cui la malattia duri più di 4 giorni e l’indennizzo è previsto per l’intera durata. Anche nel caso in cui la malattia è stata riconosciuta per un periodo inferiore a 4 giorni  e poi si verifichi una ricaduta che ne prolunga, pertanto, il periodo di convalescenza, l’indennità viene riconosciuta per tutto il periodo, compresi i primi giorni. Ciò vuol dire che se uno si ammala per 2 giorni (influenza, ad esempio) e poi  dopo ha una ricaduta (di minimo altri 2 giorni),  può richiedere l’indennità di malattia a patto che per ogni evento sia stato trasmesso il certificato medico all’Inps e gli eventi risultino collegati fra di loro.

Per evitare il fenomeno delle “false malattie”, l’INPS può effettuare degli accertamenti medici legali domiciliari (nel caso di ricovero a casa) e/o ambulatoriali (nel caso di ricovero ospedalieri), in base all’informazione dichiarata nel certificato, con l’obiettivo di verificare la vera incapacità temporanea per svolgere l’attività lavorativa. I controlli in genere sono previste nelle fasce orarie 10-12 e 17-19 come stabilito nella normativa vigente.

D.ssa Maria Elena Arguello

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