10 febbraio 2015 – Il modello ISEE viene utilizzato dalle amministrazioni statali e da altri Enti pubblici o privati per riconoscere al cittadino il diritto a godere di prestazioni sociali o assistenziali agevolate, come:
- assegni per la maternità, bonus famiglia, bonus bebé, carta acquisti;
- l’erogazione di servizi sociali e tutte le agevolazioni legate allo studio: dalle tasse universitarie alle borse di studio, fino alle mense scolastiche o le agevolazioni per l’iscrizione al nido;
- contributi per l’affitto o i bonus per il gas, l’energia elettrica, bollette telefoniche e dell’acqua;
- tariffe agevolate definite dai comuni per la tariffa rifiuti, Tasi, trasporti pubblici;
- ticket sanitari
Il modello ISEE determina la situazione economica della famiglia, per cui in base al reddito è possibile avere accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie. Secondo la nuova normativa, si prevede che i nuclei familiari numerosi oppure quelli in cui sono presente figli disabili abbiano una maggiore evidenza.
Nella fattispecie, per richiedere l’erogazione dell’assegno di maternità da parte del Comune, per un importo mensile pari a € 335,21, l’ISEE del nucleo familiare deve essere inferiore a € 16.921,11.
Nel calcolo del reddito familiare, con la nuova riforma, si dà una maggiore rilevanza all’effettivo patrimonio familiare, si tiene conto del patrimonio immobiliare (casa di proprietà, contratto di affitto, ecc.), dei risparmi vari, della somma dei redditi percepiti nell’anno precedente (sia quelli esenti che quelli soggetti all’imposta sostitutiva), del numero di componenti del nucleo familiare e dell’età dei figli a carico.
Se dopo aver fatto il modello ISEE cambiano le condizioni reddituali (ad esempio non viene rinnovato il contratto di lavoro a tempo determinato o di lavoro atipico, la perdita del lavoro oppure il lavoratore viene messo in cassa integrazione), è possibile fare una dichiarazione nuova, c.d. ISEE corrente, in modo tale il calcolo del reddito familiare si basi non solo sulla situazione economica dell’anno precedente. È importante, però, tener presente che per fare questa integrazione, la variazione del reddito deve essere superiore al 25% di quello già dichiarato.
Per avere questo certificato, l’interessato può richiedere l’assistenza gratuita al CAF, portando con sé tutta la documentazione necessaria per il calcolo del reddito oltre ai codici fiscali e i documenti di identità di tutti i componenti del nucleo familiare.
Attenzione!
Per evitare che l’interessato faccia delle dichiarazioni inesatte o false, sono state ridotte al minimo le autocertificazioni.
D.ssa Maria Elena Arguello