3 dicembre 2014 – Quando un bambino nasce in Italia, bisogna fare la “denuncia o dichiarazione di nascita” all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune. La “denuncia o dichiarazione di nascita” è una comunicazione ufficiale che attesta la nascita del bambino e riporta le generalità del neonato (nome, cognome e sesso) così come il luogo e il giorno della nascita. Con queste informazioni si formalizza, quindi, l’atto di nascita del minore.
Indipendentemente dal fatto che i genitori del neonato siano in possesso di un regolare permesso di soggiorno, il minore ha comunque diritto a che la sua nascita venga denunciata, ha diritto ad un nome e cognome ed a una cittadinanza. Ciò vuol dire che per fare la “denuncia o dichiarazione di nascita” del neonato, i genitori non devono per forza avere un permesso di soggiorno.
LA SCELTA DEL NOME
Prima di denunciare la nascita del bambino, bisogna decidere il nome con il quale verrà registrato. In Italia esiste un regolamento, il D.P.R. 396/2000, che stabilisce le caratteristiche che deve avere il nome scelto per il neonato.
Tale regolamento prevede, infatti, che il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e che si può assegnare un massimo di 3 nomi al minore. Inoltre, il neonato non può avere lo stesso nome del padre vivente, di un fratello o di una sorella viventi; così come non si può dare un cognome come nome oltre al fatto che non è possibile che al minore vengano dati nomi ridicoli o vergognosi .
L’Ufficiale che registra la nascita del bambino può opporsi alla trascrizione di un nome che non sia consentito dal regolamento, ma non può rifiutare la registrazione del nome. In questo caso, l’Ufficiale avverte del divieto al dichiarante, ma se quest’ultimo insiste, l’Ufficiale forma l’atto di nascita e informa al Procuratore della Repubblica, il quale, in seguito alla segnalazione, può, a sua discrezione, attivarsi per chiedere una sentenza di rettifica del nome.
I nomi stranieri assegnati ai neonati devono essere espressi con le lettere contenute nell’alfabeto italiano e, laddove sia possibili, anche con i segni diacritici. Nel caso in cui ci siano dei cambiamenti da fare dopo che l’atto di nascita sia stato emesso, bisogna presentare un’attestazione rilasciata dall’autorità diplomatica del Paese di appartenenza in cui si specifica le generalità con le quali il suo cittadino viene riconosciuto.
PROCEDURA PER DENUNCIARE LA NASCITA
A continuazione si dettaglia la procedura a seguire per denunciare la nascita del bambino.
Chi può farla?
La risposta dipende se i genitori sono coniugati fra di loro o meno e da chi riconosce effettivamente il bambino come proprio figlio.
Nella prima ipotesi, cioè se sono regolarmente sposati ed entrambi riconoscono il bambino, la denuncia può essere fatta da uno dei due. Se invece i genitori non sono sposati ma entrambi voglio riconoscere il figlio, al momento della denuncia devono essere entrambi presenti. Infatti, il padre naturale non può riconoscerlo da solo, mentre il bambino può essere riconosciuto e registrato anche solo dalla madre, specialmente nel caso in cui il padre non vuole riconoscerlo. Infine, se la madre non vuole riconoscerlo, a lei viene garantito l’anonimato e il Direttore Sanitario dell’ospedale dichiara la nascita del bambino.
È possibile, inoltre, che la registrazione della nascita venga effettuata da una terza persona autorizzata dalla madre oppure dai genitori. L’incaricato deve essere munito di una delega scritta e del proprio documento di identità per poter procedere alla denuncia.
DENUNCIARE LA NASCITA
Nell’atto di nascita verranno registrati tutti i dati forniti dal dichiarante: nome e cognome del minore, cittadinanza attribuita, chi sono i genitori e se questi ultimi sono coniugati fra loro o meno.
Per la registrazione della nascita ci sono 2 opzioni:
- Entro 3 giorni dalla nascita bisogna fare la denuncia o dichiarazione di nascita presso la Direzione Sanitaria dell'ospedale in cui è avvenuto il parto. Chi si presenta per fare la denuncia, deve avere con sé un documento identificativo che può essere la carta d’identità, il passaporto o il permesso di soggiorno. In seguito, la Direzione Sanitaria dell’ospedale provvede ad inviare la denuncia fatta all’Ufficiale di Stato Civile del Comune. Ciò vuol dire che il genitore non deve andare anche al Comune per registrare la nascita del figlio, in quanto la comunicazione già è stata fatta da parte dell’ospedale.
- Nel caso in cui non si faccia la denuncia o dichiarazione di nascita presso la Direzione Sanitaria dell'ospedale, come spiegata sopra, entro 10 giorni dalla nascita, il genitore deve presentarsi direttamente all'Ufficio di Stato Civile del Comune di nascita, oppure al Comune di residenza dei genitori se è diverso da quello in cui è nato il bambino, per denunciare la nascita del minore. In questo caso, chi effettua la denuncia deve portare con sé il certificato di assistenza al parto rilasciato dal medico o dall’ostetrica.
Nel caso in cui la dichiarazione venga fatta dopo 10 giorno dalla nascita, il dichiarante deve indicare le ragioni per cui la denuncia viene fatta in ritardo. In questo caso, l’Ufficiale dello Stato Civile procede alla formazione tardiva dell’atto di nascita e segnala quest’anomalia al Procuratore della Repubblica. Se il dichiarante non giustifica il motivo per la denuncia tardiva oppure non presenta il certificato di assistenza al parto, la denuncia della nascita può essere ricevuta dall’Ufficiale dello Stato Civile solo dopo che il Tribunale ne autorizzi la registrazione, in seguito agli accertamenti e alle indagini eseguite per l'emissione del decreto di “procedimento della rettificazione”.
Infine, l’Ufficiale dello Stato Civile comunica l’atto di nascita del bambino all’Ufficiale dell’Anagrafe in modo tale che il neonato venga automaticamente registrato come residente del Comune. Nel caso in cui i genitori siano stranieri, l’Ufficiale Anagrafico verifica che i genitori siano effettivamente iscritti all’anagrafe come residenti prima di procedere all’iscrizione del minore nel registro anagrafico della popolazione residente.
Attenzione!!!
Se il bambino muore prima del parto, nasce morto oppure muore prima che la nascita venga dichiarata presso Direzione Sanitaria dell'ospedale in cui è nato, la denuncia della nascita può essere fatta esclusivamente dinanzi l’Ufficiale dello Stato Civile del Comune dove è avvenuta la nascita.
RICHIEDERE IL CODICE FISCALE E FARE L'ISCRIZIONE AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Dopo aver denunciato la nascita, bisogna prima fare la richiesta del codice fiscale per il neonato presso l'Ufficio delle Entrate presente nel comune di dimora. Una volta che è stato emesso il codice fiscale bisogna recarsi all’ufficio ASL del comune di dimora per iscrivere il bambino al Servizio Sanitario e scegliere il pediatra. Non esiste una tempistica entro la quale bisogna fare sia la richiesta del codice fiscale sia l’iscrizione al Servizio Sanitario, ma senza questo passaggio non è possibile avere l’erogazione totale dei servizi.
RICHIEDERE IL PERMESSO DI SOGGIORNO PER IL MINORE STRANIERO NATO IN ITALIA
Ai sensi della Legge sulla Cittadinanza n. 91/92, i minori nati in Italia da genitori stranieri seguono la cittadinanza di almeno uno dei genitori, in quanto la normativa non prevede che li si attribuisca subito dopo la nascita la cittadinanza italiana, tranne nei casi particolari indicati nella legge stessa. Inoltre, se i genitori sono titolari di un permesso di soggiorno, dovranno richiedere di aggiungere il neonato al proprio permesso.
Infatti, ai sensi dell’art. 31 del D. Lgs. n. 286/98: “Il figlio minore dello straniero con questi convivente e regolarmente soggiornante è iscritto sul permesso di soggiorno o nella carta di soggiorno di uno o di entrambi i genitori fino al compimento del 14 anno di età e segue la condizione giuridica del genitore con il quale convive”.
Per aggiungere il neonato nel proprio permesso, basta allegare alla domanda una copia dell’atto di nascita e del codice fiscale del minore. Non è necessario che il minore sia in possesso del passaporto del Paese del quale è effettivamente cittadino. La richiesta deve essere inviata, tramite la compilazione del kit reperibile presso lo Sportello Amico dell’ufficio postale, alla Questura territorialmente competente.
Ci sono 2 classistiche in merito all’inserimento del neonato nel proprio titolo di soggiorno. In entrambi i casi è prevista la marca da bollo di € 16.00 e il pagamento dei €30,00 per l’invio del kit.
- Permesso di soggiorno ancora in corso di validità oppure si è già in possesso del Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno): in questo caso si richiede un aggiornamento semplice compilando il modulo 1 del modello 209 del kit. Le generalità del neonato vengono inserite nella sezione “Figli minori di 14 anni a carico regolarmente soggiornanti in Italia” e alla domanda si allega, oltre ai documenti del bambino, la copia del passaporto e del permesso di soggiorno del genitori. Trattandosi di un aggiornamento, il valore da indicare nel bollettino postale è di €27.50. Questa soluzione è valida anche se si è in attesa del rilascio del primo permesso di soggiorno.
- Permesso di soggiorno in scadenza: in questo caso si consiglia di richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno e l’inserimento del figlio contemporaneamente. La documentazione da allegare è quella richiesta per il rinnovo del tipo di soggiorno del quale si è in possesso, oltre ai documenti del figlio. In base alla tipologia di soggiorno del quale si richiede il rilascio, il valore da indicare nel bollettino postale varia:
- €107.50 se il permesso di soggiorno richiesto avrà una durata inferiore ad 1 anno
- € 127.50 se il permesso di soggiorno richiesto avrà un durata superiore ad 1 anno e inferiore a 2 anni
- € 227.50 se si richiede il primo rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
RICHIEDERE IL PASSAPORTO
Prima di richiedere il passaporto, è necessario trascrivere l'atto di nascita del bambino presso l'autorità diplomatica o consolare del Paese del quale il bambino è cittadino.
Per la richiesta del passaporto, bisogna contattare il Consolato o l'Ambasciata del Paese di origine in modo tale di avere l'informazione completa su quale documentazione e quali sono i costi e i tempi per avere il passaporto per il neonato. Il passaporto è necessario soprattutto se il bambino deve viaggiare.
D.ssa Maria Elena Arguello