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Posti pubblici: sì ai familiari extraue dei cittadini Ue

La Commissione Europea risponde a un’interrogazione: "Hanno gli stessi diritti degli italiani"

Roma – 31 marzo 2010 – I concorsi pubblici vanno aperti ai cittadini extraue che hanno familiari comunitari regolarmente residenti in Italia. Parola della commissione Europea.

A sollecitare con un’interrogazione l’intervento di Bruxelles su questo tema è stata all’inizio di gennaio l’europarlamentare Debora Serracchiani (S & D). La deputata ha chiesto se vietando nella prassi l’ accesso al pubblico impiego “per i cittadini di paesi terzi non appartenenti all’Unione europea, familiari di cittadini dell’UE regolarmente soggiornanti in Italia”, il nostro Paese disattende  gli obblighi comunitari.

Venerdì scorso ha risposto Cecilia Malmström, commissario agli Affari Interni.

“La Commissione – scrive Malmström – ritiene che la direttiva 2004/38/EC … garantisce ai familiari non Ue di cittadini Ue che hanno diritto di soggiornare in un altro Stato membro un trattamento uguale ai cittadini di quello Stato per quanto riguarda l’accesso al lavoro nel settore pubblico, ad eccezione dei posti che comportano l’esercizio di pubblica autorità e responsabilità per la salvaguardia dell’interesse generale dello Stato”.

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L’interrogazione di Serracchiani

La risposta di Malmström

EP

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