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Proroga Regime Transitorio Romeni e Bulgari

PROROGA DEL REGIME TRANSITORIO: L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO DI ROMENI E BULGARI

Roma 7 gennaio 2011. La libera circolazione dei lavoratori è un diritto fondamentale che consente ai cittadini comunitari di lavorare in un altro Stato membro alle stesse condizioni dei cittadini di quest’ultimo Paese.

Dal gennaio 2007 la Romania e la Bulgaria  sono entrate a far parte dell’Unione Europea, e quindi i cittadini romeni e bulgari godono degli stessi diritti riconosciuti ai cittadini comunitari.


Il diritto alla libera circolazione dei lavoratori romeni e bulgari  ha però subito delle limitazioni, in virtù di alcune norme contenute nel Trattato di Adesione della Romania e della Bulgaria all’Unione Europea e queste restrizioni possono variare da un Paese all’altro.
E’ stato previsto, cioè, un regime transitorio, nel lavoro subordinato. Vuol dire che un cittadino romeno o bulgaro non può essere assunto liberamente da un datore di lavoro il quale è obbligato a richiedere una preventiva autorizzazione allo Sportello Unico per l’immigrazione. Solo dopo aver ottenuto questa autorizzazione il datore di lavoro può assumere il cittadino comunitario e quindi fare le dovute comunicazioni agli uffici competenti.


Il regime transitorio non si applica nei settori liberalizzati e cioè solo per le assunzioni nel settore stagionale, agricolo, turistico-alberghiero, nel lavoro domestico e di assistenza alla persona, nel settore edilizio, metalmeccanico, dirigenziale, e per lavoratori altamente qualificati.
In tali casi l’assunzione da parte del datore di lavoro può avvenire direttamente, a parità dei cittadini italiani. Ad esempio per l’assunzione di una colf romena, il datore di lavoro deve inviare, almeno un giorno prima dell’inizio del rapporto di lavoro, la denuncia di assunzione all’Inps, senza dover passare per lo Sportello Unico per l’immigrazione. E’ sufficiente, da parte del lavoratore,  il possesso di un valido documento di identità e il codice fiscale.

Dopo il  31 dicembre 2011 l’Italia potrà prorogare per massimo due anni, quindi fino al 2013, il regime transitorio ma solo nell’ipotesi in cui  il libero accesso al mercato del lavoro dei cittadini romeni e bulgari dovesse comportare il rischio di gravi perturbazioni nel mercato del lavoro interno.


LA PROCEDURA PER LE ASSUNZIONI NEI SETTORI NON LIBERALIZZATI
Per i restanti settori produttivi, quelli non liberalizzati, è necessario seguire un’apposita procedura.
Innanzitutto è consigliabile consultare l’elenco dei contratti collettivi nazionali pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno www.interno.it oppure sul sito del Ministero della Solidarietà Sociale www.lav.gov.it per verificare se la tipologia lavorativa rientra nel settore liberalizzato.

Per l’assunzione di un cittadino romeno e bulgari in uno dei settori non liberalizzati, ad esempio come impiegato o commesso,  è necessario che il datore di lavoro presenti la domanda di “nulla osta” al lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione utilizzando il modulo “Sub. Neocomunitari”scaricabile dal sito www.lav.gov.it, da spedire con raccomandata e ricevuta di ritorno.
La richiesta non è sottoposta alla verifica della disponibilità delle quote.
Una volta ottenuto il nulla osta al lavoro è possibile procedere all’assunzione effettuando le dovute comunicazioni agli uffici competenti.

Dopo l’assunzione il cittadino romeno o bulgaro  può chiedere l’iscrizione anagrafica al Comune di dimora, presentando il nulla osta rilasciato dallo Sportello Unico e tutti i documenti attestanti il rapporto di lavoro.


IL LAVORO AUTONOMO

Il regime transitorio non si applica ai lavoratori autonomi o a coloro che svolgono un lavoro parasubordinato in virtù di contratti a progetto.

Il cittadino romeno o bulgaro che intende svolgere un’attività lavorativa di tipo autonomo o parasubordinato per un periodo superiore a  3 mesi deve richiedere, trascorsi tre mesi dal suo ingresso in Italia, l’iscrizione anagrafica nel Comune di dimora.

Alla domanda deve allegare la documentazione attestante il tipo di attività che svolge, come ad esempio copia dell’iscrizione alla Camera di Commercio, copia dell’apertura della partita I.V.A., copia del contratto a progetto e autocertificazione relativa ai redditi. Deve inoltre dimostrare il possesso  di una copertura sanitaria, quale l’iscrizione al servizio sanitario nazionale o un’assicurazione medica.

Avv. Mascia Salvatore

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