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Sì a espulsione anche se Polizia viola il domicilio

Sentenza della Cassazione. Secondo i giudici, la mancanza di un mandato è irrilevante per l’espulsione Roma – 30 maggio 2008 – Un clandestino va espulso anche se la polizia è entrata in casa sua senza un mandato.

Lo ha stabilito la Cassazione accogliendo un ricorso del Prefetto di Milano contro la sentenza del Giudice di Pace che aveva annullato l’espulsione di un cittadino sudamericano. L’uomo era statpo sopreso senza permesso di soggiorno  durante un controllo di polizia in un condominio di Milano avvenuto in violazione delle norme a tutela del domicilio.

Per questo il Giudice di Pace aveva dichiarato l’illegittimita’ del foglio di via, ma i supremi giudici non hanno condiviso questa scelta. Secondo gli "ermellini" della Prima sezione civile , per le espulsioni non è importante stabilire se la clandestinita’ sia stata accertata con il rispetto, o meno, del codice di procedura penale nella parte in cui salvaguarda l’abitazione privata.

"A differenza dei casi nei quali e’ predicabile il principio di tassativita’ delle ipotesi di accesso domiciliare – si legge nella sentenza 13863- , nell’ipotesi nella quale si controverta sulla validita’ di un’espulsione, non assume alcuna rilevanza il fatto che la incontestata condizione di irregolare presenza dello straniero nel territorio nazionale sia stata accertata dalla polizia giudiziaria nel corso di un controllo domiciliare effettuato per il compimento di indagini e che non sia stato assistito dai requisiti e dalle condizioni previste, dal codice di procedura penale, per il relativo accesso".

Ora il Giudice di pace deve rivedere la sua decisione.

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