Roma – 9 settembre 2011 – “Con generoso altruismo e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava ad introdursi nei locali invasi da denso fumo di un’abitazione interessata da un violento incendio, riuscendo a trarre in salvo un bambino rimasto intrappolato tra le fiamme. Chiaro esempio di umana solidarietà ed elette virtù civiche”.
È la motivazione che accompagna la medaglia d’argento al valore civile consegnata martedì scorso a Blerim Shkrepi, giovane albanese che tre anni fa salvò un bambino dalle fiamme ad Arona, in provincia di Novara.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco della città, il prefetto di Novara e tanti amici e parenti. Shkrepi, emozionato per l’alto riconoscimento, dice a Shqiptariiitalise.com che non se l’aspettava poiché “l’avrebbe fatto chiunque”.
Quella sera di fine dicembre 2008, era in un negozio quando sentì urlare “Aiuto! Aiuto!”. Uscì e vide una villetta in fiamme. Una signora gli disse che dentro c’era suo figlio di 6 anni e il marito era entrato a cercarlo. “Non c’ho pensato due volte, e sono entrato” racconta Blerim. “In casa era buio e tastando con le mani ho trovato il ragazzino, Niccolò”. “Il caso ha voluto che lo trovassi io e non il padre”, aggiunge, sminuendo il suo gesto.
Dopo aver portato il bambino fuori e assicuratosi che stava bene, non pensando di aver fatto un gesto particolare salì sul suo furgone e se ne andò. “Solo dopo ho saputo che i giornali e la tv parlavano di me. Il giorno successivo mi cercavano per interviste e la gente mi faceva i complimenti”.
Blerim ha 27 anni. Vive a Galliate dal 2002, quando appena 18-enne ha deciso di venire in Italia, dove c’erano anche i suoi fratelli. All’inizio stava con loro, dopo un po’ ha cominciato a lavorare e a vivere da solo. Oggi lavora in proprio collaborando con una ditta di mobili “Ho un furgone e faccio consegne e montaggio di mobili a casa”. Particolari difficoltà? “Ma no! – dice lui aggiungendo – Il razzismo ogni tanto ti tocca, ma se non ci fai caso e vai avanti, vivi meglio. Io ho sempre fatto così”.
E oggi, si sente un eroe? “Eroe io? E che ho fatto? Mica si rimane indifferenti vedendo una casa in fiamme! Ho seguito l’istinto: sono entrato dentro, ho trovato Niccolò e l’ho portato in salvo. Tutto qua!”. Della cerimonia in Comune, però, non si spiega un fatto: “Mi sarebbe piaciuto che ci fossero anche il ragazzo e i suoi genitori. Forse si sono dimenticati di invitarli”.
Keti Biçoku
Shqiptariiitalise.com