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Boliviani in festa per la Vergine di Urkupiña

Processione a Trastevere tra canti, rpeghiere e petali di rosa. Insieme alla devozione, folklore e cucina

Roma – Molti gli eventi per celebrare anche in Italia la Vergine di Urkupiña, patrona dei boliviani. Il più recente domenica 11 settembre a Roma, nella chiede di Santa Maria della Luce a Trastevere.

 

La processione è iniziata nella porta di via della Lungaretta, caricando la madonnina così amata dai boliviani. Secondo la leggenda, la Vergine Maria apparse a una pastorella vicino al paesino di Quillacollo. La bimba disse che la signora viveva “Urku – pina” che in lingua checiua vuol dire “E’ la – nella montagna”. Poi i miracoli veri, come quelli presunti, fecero il resto.

La processione era diretta dai sacerdoti don Guidolin, un bergamasco che è stato parecchi anni nei paesi latinoamericani, e don Sergio, un giovane prete brasiliano che organizza corsi e diverse attività per promuovere gli immigranti che arrivano da loro. Non mancavano né i canti, né la pioggia di petali di rose, nè le preghiere, queste molto simili in tutto il mondo tranne che per la lingua.

Presenti l’ambasciatore di Bolivia, Grover Teràn, che con lo strumento ‘samponia’ in mano accompagnava il gruppo della ‘tarcheada’, vale adire un insieme di tamburi e strumenti di vento che suonano a ritmo cadenzato. L’ambasciatore Teràn ha conosciuto le difficoltà del ‘mestiere’ di migrante, dal momento che fu esule all’epoca dei golpe, prima in Francia e poi a Vicenza e Alessandria. C’era anche il console boliviano Oscar Rivero, in convalescenza dopo che una moto romana lo ha investito.

Alla celebrazione religiosa hanno fatto seguito il folklore (con i gruppi Cantuta, Señorial Illimany e Llajtaymanta) e la cucina, con i gustosi piatti tipici boliviani.

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Bolivia festejó con procesión a la Virgen de Urkupiña (Expresolatino.net)

H. Sergio Mora

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