Studiava come coreografa in Ucraina, oggi guida un'azienda di import-export a Vicenza. Una storia di successo contro diffidenza e maschilismo
Vicenza – 8 maggio 2015 – Si innamorata dell’Italia dal primo sguardo, ma per trasferirsi definitivamente ci ha messo due anni: da qui la chiamava l’ amore del suo futuro marito, ma in Ucraina la teneva la passione per la danza e i suoi studi da coreografa a Dnepropetrovsk.
L’amore alla fine ha vinto e Inna Tarsova ha cominciato a costruire la nuova vita in provincia di Vicenza, prima come traduttrice, poi come manager e consulente per il mercato dell’Est Europa. Quando la crisi economica le ha fatto perdere il lavoro, non si è spaventata. Come tante donne ucraine aveva la voglia di crescere e reinventare se stessa.
Cercare un nuovo impiego non aveva senso: la sua bambina aveva ancora bisogno dell’amore materno. La valutazione del suo bagaglio d’’esperienza e la conoscenza di management e della cooperazione internazionale l’hanno quindi spinta a diventare un’imprenditrice.
Raccontando a Gazetaukrainska.com i suoi primi passi, Tarasova fa notare il velo di maschilismo presente nell’ambiente: “All’inizio ho dovuto combattere con l’ impressione di non essere presa sul seria nelle riunioni, dove ero l’unica donna. Poi c’era questione dei prestiti: ho dovuto bussare a innumerevoli porte per ottenere un finanziamento della mia start-up”. Tutto ciò è stato superato con il successo: ha ottenuto la fiducia delle banche e il rispetto dei partner.
La sua azienda si occupa di produzione, commercio ed import-export di pellame per le calzature ed arredamento. “Questo lavoro mi dà la possibilità di mettere in pratica le mie abilità organizzative, usare l’esperienza precedente e tornare spesso in Ucraina. Mi ritengo fortunata di aver incontrato sul mio cammino delle bellissime persone, alle quali sono grata”.
“L’attività imprenditoriale – aggiunge – mi ha portato la libertà, sicurezza, la possibilità di sentirmi realizzata nel lavoro. Posso poi dedicare tanto tempo alla mia famiglia”. Inoltre, insieme a due sue amiche, nel 2011 Inna Tarasova ha organizzato un centro culturale per bambini di qualsiasi nazionalità “Perlina”, dove è possibile imparare la lingua e la cultura ucraina e dove lei dà lezioni di danza popolare.
Un consiglio a tutti i suoi connazionali? “Avere il coraggio di cercare la propria strada nella vita e non dimenticare le proprie radici”.
Marianna Soronevych
Gazetaukrainska.com
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