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Konrad K. Schubert, l’arte di far ridere tra la Polonia e l’Italia

Intervista all’autore di Mente sana in mondo insano. “È più forte di me, mi balena sempre davanti una battuta”

 

Roma – 29 ottobre 2015 – “Che vuol dire che non vieni al compleanno di Luca?” “Maddai, c’è il, derby e poi Luca lo conosco da meno di un anno”. “Ma è tuo figlio!”

Renzi a Cuba visita il museo di Che Guevara. “Dunque è qui che produceva le magliette”. 

Alfano: “La mafia non è riuscita ad entrare all’Expo”. Sarà rimasta in fila. 

Tre battute di Konrad K. Schubert, 40 anni, vincitore del concorso del premio umoristico online Prugna d’Oro 2015 e autore della pagina facebook Mente sana in mondo insano, che dispensa più volte al giorno risate, a denti più o meno stretti. Gli abbiamo fatto qualche domanda per Naszswiat.net, il portale dei polacchi in Italia

 

Da quanto tempo vivi In Italia?

Sono arrivato dalla Polonia la prima volta nel 1980, a seguito di una polmonite che non voleva saperne di passare. Il certificato medico mi ha consentito di ottenere un visto e raggiungere mia zia Anna che viveva a Roma già dagli anni ’70. Di comune accordo con i miei genitori sono rimasto qui fino al 1987, frequentando elementari e parte delle medie. Successivamente sono tornato a Cracovia dove ho terminato la scuola dell’obbligo ed iniziato il liceo linguistico e poi sono tornato a Roma dove l’ho concluso con l’esame di maturità. E dove sono rimasto.

 

Quali sono i tuoi autori satirici preferiti?

Ce ne sono molti. Avendo avuto la fortuna di vedere dal vivo gli spettacoli di Jan Pietrzak, Bogdan Smolen e Piotr  Fronczewski, in un periodo in cui scherzare apertamente sul regime era ancora pericoloso, ho potuto assaporare l’abilità del dire-non dire e, soprattutto, la satira volta ad aprire gli occhi e far pensare, non solo quella mirata a deridere il potere. 

In Italia un autore che adoro, proprio per il suo far riflettere, è invece Daniele Luttazzi (e trovo che la sua “Questa sera il telegiornale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre esigenze mentali” sia la più bella battuta di satira sociale mai fatta). Del resto ho adottato il format che lui usò in “Tabloid” (e che ormai usano quasi tutti i collettivi satirici): riportare una notizia presa dai giornali per poi concluderla con una battuta. Nel mio piccolo “specializzandomi”, quando possibile, a prendere una notizia completamente slegata dalla politica per poi legarla ad esse o ad un personaggio. 

Altri due nomi che apprezzo molto sono Maurizio Crozza e Marco Travaglio. All’infuori dell’universo italo-polacco hanno poi avuto una grande influenza su di me anche Bill Maher, Dylan Moran e… Terry Pratchett, da un punto di vista stilistico.

Da quanto tempo scrivi?

Scrivere… beh, da sempre. Però ho iniziato a farlo in modo continuativo solo da tre anni, da quando mi sono deciso ad aprire un account su FB (fino al 2012 il fatto di aver perso di vista della gente non lo vedevo necessariamente come un male, anzi). Da lì sono entrato nel collettivo satiricoPrugna (e del suo lato macabro “Prugna Dark”) dove ho continuato a sfornare battute per un paio d’anni prima di lasciare il gruppo per concentrarmi su una pagina tutta mia, Mente sana in mondo insano, che mi permetteva di pubblicare anche pezzi più lunghi o battute più articolate (la maggior parte dei collettivi satirici mira ad una lunghezza totale che sia pubblicabile anche su Twitter mentre io trovo 140 caratteri una limitazione a volte). Al contempo ho scritto (e scrivo tuttora) anche per “MdM”, pagina incentrata su battute a sfondo musicale, e recentemente per “Soppressatira”, un piccolo collettivo satirico che sarà da tenere d’occhio e che annovera buoni autori.

Ti sei cimentato anche in altri generi?

Mi sono sempre tenuto sul comico. E’ più forte di me, indipendentemente dall’argomento mi balena sempre davanti una battuta (il che è abbastanza strano visto che sono una persona tutto sommato pessimista) quindi alla fine ho accettato la cosa dedicandomi solo a battute, satira e monologhi comici.

Da dove prendi l’ispirazione?

Per la satira essenzialmente da giornali, telegiornali e giornali radio. Ed ovviamente Internet, tra Google News e FlipBoard sul cellulare credo di essere una delle persone più aggiornate su quello che succede nel mondo. Tranne nei weekend quando stacco la spina quasi del tutto e mi dedico alle donne di casa (la mia ragazza, un cane ed una gatta).

Per umorismo e monologhi comici invece l’ispirazione è il mondo che ci circonda. Non esistono situazioni che non abbiano un risvolto comico. Anzi, esistono moltissime situazioni che sono comiche al naturale e necessitano solo di venire descritte. Spesso poi una ispirazione per un brano più lungo nasce da una battuta che nella testa mi risuona “recitata” da un qualche comico… da lì inizio ad aggiungere, aggiungere, aggiungere, tutto il tempo immaginando quello specifico comico che legge il tutto e che quindi influisce sullo stile e la scelta delle parole.

Sai ridere di te stesso? 

Certamente! Anzi, diffido sempre di chi non è capace di ridere di se stesso. La mancanza di autoironia, il prendersi troppo sul serio, sono caratteristiche tipiche delle menti chiuse e dei fondamentalismi.

Danuta Wojtaszczyk

Naszswiat.net

 

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