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L’inno romeno per i fratelli d’Italia

Non esiste ancora una traduzione valida di “Desteapta-te, romane”, con i suoi versi pieni di riferimenti alle radici latine dei romeni. Gazeta Românească lancia un concorso tra i lettori

Roma – 10 ottobre 2012 – Nel Belpaese i romeni costituiscono la comunità più numerosa, con più di un milione di presenze. Sempre più italiani si interessano alla loro cultura e alle loro tradizioni e oramai, per i più, il trio “Dracula, Ceauşescu, Nadia Comăneci” è uno stereotipo superato.

 

Un interesse che aumenta, come abbiamo visto anche quest’anno in occasione della Fiera Internazionale del Libro di Torino, dove la Romania è stata l’invitato speciale. Eppure, anche se tanti scrittori romeni sono stati tradotti in italiano negli ultimi anni, navigando su internet non si riesce a trovare  una traduzione letteraria dell’Inno della Romania, “Desteapta-te romane!”.

Proprio partendo da questa mancanza, Gazeta Românească, il giornale dei romeni in Italia, ha lanciato un appello per trovare la migliore traduzione dell’Inno nazionale, che è anche un riassunto della storia della Romania.

L’attuale inno della Romania, “Desteapta-te, romane” ha 11 strofe ed è stato istituito per legge in seguito alla caduta del regime di Nicoale Ceausescu. I versi sono del poeta ottocentesco Andrei Muresan e la musica del compositore Anton Pann, suo contemporaneo, che ha reinterpretato un canto tradizionale romeno.

Se possiamo scoprire l’anima di un popolo anche attraverso la sua cultura, si può vedere l’Inno come uno dei simboli dell’identità nazionale, che sveglia nella comunità gli stessi sentimenti che l’inno di Mameli trasmette agli italiani. Attraverso la traduzione e la conoscenza dell’inno romeno gli italiani potrebbero scoprire quanto i romeni si sentano “latini” e discendenti dei romani, come dimostrano i versi dedicati alle radici latine del popolo romeno e all’Imperatore Traiano, considerato uno dei “padri” della nazione.
Per ora, esiste su internet una traduzione dell’Inno romeno che non riesce a trasmettere il significato di alcune metafore o riferimenti storici e solenni in una veste letteraria.

Gazeta Românească invita scrittori, traduttori e non solo, italiani o romeni, a proporre la loro traduzione dell’Inno, o almeno delle quattro strofe interpretate durante le occasioni ufficiali, inviandola  via email a gazetaromaneasca@stranieriinitalia.it entro il 25 novembre. Il 1° Dicembre, Festa Nazionale della Romania, verranno pubblicate le traduzioni ritenute idonee ed entro il 29 luglio, giornata dell’Inno Nazionale, una giuria nominerà il vincitore.

Apel pentru traducerea imnului României în limba italiană (Gazetaromaneasca.com)

Miruna Cajvaneanu

Ecco le quattro strofe interpretate durante le occasioni ufficiali:

Deșteaptă-te, române, din somnul cel de moarte,
În care te-adânciră barbarii de tirani!
Acum ori niciodată croiește-ți altă soartă,
La care să se-nchine și cruzii tăi dușmani!
Acum ori niciodată să dăm dovezi în lume
Că-n aste mâni mai curge un sânge de roman,
Și că-n a noastre piepturi păstrăm cu fală-un nume
Triumfător în lupte, un nume de Traian!
Priviți, mărețe umbre, Mihai, Ștefan, Corvine,
Româna națiune, ai voștri strănepoți,
Cu brațele armate, cu focul vostru-n vine,
“Viață-n libertate ori moarte!” strigă toți. (…)
Preoți, cu crucea-n frunte! căci oastea e creștină,
Deviza-i libertate și scopul ei preasfânt,
Murim mai bine-n luptă, cu glorie deplină,
Decât să fim sclavi iarăși în vechiul nost’ pământ!

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