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Nonno Arcenio, 106 anni e un permesso di soggiorno

Peruviano, è probabilmente l’immigrato più anziano d’Italia. Dopo qualche anno da clandestino, la Polizia gli ha concesso un documento per motivi umanitari

Roma – 1 ottobre 2012 – Arcenio Bocca Balcazar ha centosei anni. Ed è già un record invidiabilissimo.
A rendere però ancora più interessante la storia di questo nonnetto di origine peruviane è che, a quanto se ne sa, è l’immigrato più anziano d’Italia e nel suo curriculum ha anche un passato da “clandestino”.

È stata la Questura di Roma a  ritirare fuori oggi con una nota la sua storia, spiegando che Arsenio è arrivato dal Perù nella Capitale nel 2000, quando era un arzillo novantaquattrenne, per passare qualche tempo con la figlia. Allo scadere del visto di ingresso, “l’idea di dover andar via e lasciare i propri cari lo ha rattristato molto e così, incurante della propria clandestinità, è rimasto nel nostro Paese consapevole del rischio di poter essere espulso”.

Difficile, comunque, che una volante fermi una persona così anziana per un controllo, così abuelo Arcenio, come lo chiamano parenti e amici, ha festeggiato in Italia anche i suoi primi cento anni. Proprio in occasione del suo compleanno, alcuni rappresentanti della comunità sudamericana hanno chiesto alla Questura come regolarizzarlo.

“La decisione di concedere all’anziano signore un permesso di soggiorno o procedere invece al suo allontanamento dal Paese è stata “tecnicamente” molto difficile per gli addetti ai lavori. Alla fine però, valutata l’età dell’uomo e il suo desiderio di restare con i propri cari, è stato concesso un permesso di soggiorno per “motivi umanitari” dall’Ufficio Immigrazione” spiega la nota.

Documento che, assicurano da via Teofilo Patini, Arcenio Bocca Balcazar continua regolarmente a rinnovare.

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