Roma – 13 luglio 2011 – Ognuno di noi può realizzare i suoi sogni nella vita attraverso duro lavoro, coraggio e determinazione, dice Sonia Aimy, musicista attrice, coreografa e autrice di origine nigeriana.
Sonia ha lavorato per numerose compagnie teatrali italiane tra cui il Teatro Nazionale di Torino, Teatro Nazionale di Roma, Alma Teatro, Zelig (programma televisivo), Fabularasa teatro, Eco-Art società e produzioni Agidi diretta da Paolo Rossi. Ha recitato in alcuni programmi radiofonici e televisivi per la RAI, oltre ad aver messo in scena concerti emozionanti a livello nazionale e internazionale. Ha inoltre condotto numerosi programmi radiofonici dedicati alla cultura e alla musica africana.
Tra i film italiani che ha interpretato ci sono “Inferno”, “Banca del Tempo”, e “Il Paradiso”. Nel 2008 Sonia ha ricevuto un premio per il suo lavoro e per l’impegno nella lotta ai trafficanti di uomini attraverso l’Arte e la Cultura.
Attualmente è in tour in Canada, dove partecipa a una nuova esperienza musicale guidata dalla Società Musica Batuki di Toronto. Ecco un’intervista esclusiva concessa da Sonia Aimy ad Africa News.
Ho sempre guardato la vita con occhi da artista, perché la vita è arte. Il nostro modo di camminare, parlare e relazionarci con gli altri sono espressioni di arte, così io vedo la coreografia allo stesso modo in cui vedo la poesia. Sono intrecciate. Per diventare una cantante è meglio imparare a muoversi a ritmo, è meglio sapere come recitare in modo naturale sul palco. Tutti questi aspetti della vita trasudano arte e per questo direi che queste cose sono venute naturalmente nella mia sensibilità.
Inoltre, attraverso i viaggi e la mia esperienza di lavoro con gli altri sono stata in grado di aggiornarmi con le nuove tendenze nel campo delle arti. Sono anche una persona passionale e questo può fare la differenza nel mondo. L’arte è una grande espressione che si può trovare in tutto quello che ho cercato di fare, così è stato facile sviluppare tutti questi talenti in una volta, perché sono tutti collegati.
Perché ha deciso di venire in Italia?
Per una migliore opportunità, naturalmente, di migliorare me stesso, la mia arte e la mia posizione nella vita. Penso che sia la ragione per cui si migra da tempo immemorabile.
Sì! Riconosco la differenza nel mio benessere da quando sono emigrata in Europa ad oggi. La mia vita non è stata più la stessa. Ho imparato cose nuove e sono cresciuta. Posso dire che la arte migliore della mia vita adulta l’ho passata all’estero. Ho lavorato con diverse compagnie teatrali, mi sono esibita come attrice e cantante, sono salita su palcoscenici molto importanti e lavorato con le migliori televisioni e radio. Sono sicuramente migliorata grazie a queste esperienze.
Qual’ è la sua opinione sulla società italiana?
La mia opinione è che l’Italia ha ancora molto lavoro da fare in materia di immigrazione. È ancora alle prese con sfide profonde, forse perché la migrazione verso l’Italia è un fenomeno nuovo rispetto a paesi come Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Per esempio, trovano ancora sorprendente che persone come me siano cresciute professionalmente in Italia, ma penso che il mio contributo non dovrebbe essere visto in questa luce, perché quello che sto facendo è normale, non anormale. Sembra che in Italia si preferisca discutere più delle vicende e degli aspetti negativi degli immigrati che del loro contributo alla società.
Tuttavia, devo dire che gli italiani in genere sono persone gentili e generose. Hanno una grande cultura, grande arte, ottimo cibo e grande sentimento e sono felice che gli aspetti positivi della cultura italiana vivranno con me per sempre. Mi sento italiana e nigeriana, ed è una bella sensazione.
Quali sono le principali sfide che deve affrontare come donna africana in Italia / Europa?
Lo stigma di essere vista come una prostituta perché sono nera, soprattutto a causa della pervasività della tratta di esseri umani effettuata soprattutto contro le donne nigeriane. È una continua battaglia per difendere me stessa e le donne nere in generale. Conoscendo il tipo di lavoro che faccio non mi direbbero che sono una prostituta, ma subito si riferirebbero alle donne africane in Italia come prostitute, imbroglione e senza buone maniere. Quello che faccio è cercare di sensibilizzare le persone usando il mio esempio di grande lavoratrice impegnata positivamente per la società, organizzando iniziative per unire a me altre donne in questa e facendo le cose necessarie per elevare il nostro profilo nella società italiana.
Quali sono le principali sfide che deve affrontare come artista africana in Italia?
Il teatro è grande in Italia se lavori come interprete, ma la propria abilità musicale è una vera sfida. In Italia i musicisti professionisti africani raramente ottengono il tipo di investimento ed esposizione che meritano. Generalmente gli agenti e i promotori preferiscono guardare ai musicisti africani che vivono ancora nel continente rispetto a quelli che sono emigrati in Italia. Questo è un vero dilemma.
Il mio stile di musica è sicuramente una fusione delle mie esperienze nel mondo con una forte dose di Africa. Si può sicuramente chiamarlo “afrojazz” o “afropop” perché la mia influenza musicale di base è stato sempre il suono africano.
In generale, quali messaggi chiave tenta di comunicare attraverso la sua musica?
L’amore, la speranza, l’essenza della personalità africana, la disperazione di fronte al nostro mondo, la necessità di educare il nostro mondo per i crescenti problemi del nostro tempo, e qualche volta la politica.
Quali sono i suoi piani per il futuro?
Fare più musica e progetti artistici per migliorare la nostra umanità.
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Stephen Ogongo Ongong’a