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Cna Perugia: “Regolarizzare chi ha lavoro, non solo badanti”

"Altrimenti molti stranieri condannati all’irregolarità" Perugia, 29 agosto 2009 – "Discriminatorio non pensare a chi fa un altro mestiere; nella sola Provincia di Perugia i lavoratori domestici rappresentano appena il 16% del totale, mentre sono state presentate oltre 7mila richieste di assunzione da parte delle aziende a fronte di appena 2500 posti disponibili".

Lo ha detto Fabiano Coletti, responsabile del servizio immigrazione della Cna World, per il quale e’ necessario ”attuare da subito una regolarizzazione ampia che estenda i benefici gia’ individuati per colf e badanti a tutti gli altri lavoratori stranieri”.

La Cna Provinciale di Perugia sollecita l’azione e ricorda come nella sola Provincia di Perugia l’incidenza dei lavoratori stranieri e’ in continua crescita come in costante aumento e’ anche la presenza di imprese fondate da extracomunitari. Ad oggi, sono oltre 5000 i titolari o soci di imprese gestite da stranieri che producono oltre il 5% del PIL regionale.

”La decisione del Governo in ordine alla regolarizzazione di colf e badanti – ha aggiunto Fabiano Coletti responsabile del servizio immigrazione Cna – segna un positivo ed importante passo avanti. Ma fermarsi ai lavoratori domestici non sarebbe ne’ giusto ne’ utile. Avendo sancito per legge il reato di clandestinita’ (ingresso e soggiorno), ora non e’ piu’ tempo di proclami ideologici, ma di buon senso e buon governo. Per questo e’ bene che la opportunita’ di regolarizzazione venga estesa anche a quelle imprese e a quei lavoratori stranieri altrimenti condannati allo stato di irregolarita”’.

Per Coletti e’ fondamentale dare una chance anche a chi era rimasto fuori dai flussi d’ingresso perche’ le quote erano esaurite. ”Indipendentemente dai flussi dobbiamo dare la possibilita’ di avere un permesso di soggiorno a chi e’ gia’ in Italia, ha un lavoro e nessun precedente penale. Sono persone oneste – ha concluso – che porteranno nelle casse dello Stato tasse e contributi e che meritano di essere portate alla luce del sole, prima che diventino vittime del nuovo reato di clandestinità".

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