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Gasparri: “Decreto flussi per regolarizzare colf e badanti”

Il capogruppo Pdl propone un ripescaggio delle vecchie domande. Frattini: "Nessuna sanatoria, ma badanti non andranno in carcere" Roma – 7 luglio 2009 – Usare i decreti flussi per dare un permesso a colf e badanti che sono già irregolarmente in Italia. È la proposta di Maurizio Gasparri , capogruppo del Pdl al Senato, per salvare i lavoratori domestici clandestini dai rigori  della nuova legge sulla sicurezza.

"Prima di fare entrare  altri lavoratori – ha detto Gasparri – potremmo vedere se il meccanismo dei flussi può essere  applicato a persone che già vivono in Italia, svolgendo un’attività, con una famiglia disposta a pagare un giusto salario e a versare i  contributi permanentemente. Molte di queste hanno già fatto le  domande e non sono state accolte perché erano stati superati i  limiti. Si potrebbe utilizzare questo strumento non per far entrare  altri dall’estero ma per verificare queste domande giacenti, la loro  regolarità,  la effettiva esistenza di persone che si dedicano  all’attività di colf e badanti, e che non ci sia un uso  strumentale".               

"Il meccanismo dei flussi programmati previsti nella vigente  Fini-Bossi -ha concluso Gasparri- si potrebbe applicare alle persone  che già sono in attesa di essere messi in regola ed evitare lo  sfruttamento. Tutto ciò si può fare senza alcuna sanatoria ne’  regolarizzazioni aggiuntive. Quando c’e’ una attività corretta in una famiglia e’ giusto che sia valutato con serenità  ma senza  strumentalità".     

Nelle parole del capogruppo Pdl, si delinea insomma un nuovo decreto flussi, che, come quello del 2008, ripescherebbe tra le domande già presentate nel 2007. Perché possa essere efficace andrebbero però sveltite le procedure,  eliminando per esempio il viaggio di ritorno in patria per prendere il visto. Inoltre, bisognerebbe garantire l’inespellibilità del lavoratore straniero mentre si esamina la domanda che lo riguarda.

Frattini: "No a sanatoria, ma nessuna badante in carcere"
Il dossier regolarizzazione, comunque, è ormai aperto.

Il ministro della difesa Ignazio La Russa, oggi pone dei paletti.  ”Per uscire da questa questione, io propongo di restringere il campo delle regolarizzazioni alle sole badanti, che si occupano di anziani ultrasettantenni e portatori di handicap” ha detto conversando con i giornalisti in Transatlantico . “In un secondo momento, – ha aggiunto  La Russa – vedremo la questione delle colf che pure lavorano nelle famiglie e contro le quali certo nessuno si metterà a fare una caccia".

“Non ci sarà nessuna sanatoria” promette invece il ministro degli Esteri Franco Frattini, a margine di un incontro con il suo omologo romeno a Bucarest. Frattini aggiunge però che "nessuna badante di nessun Paese straniero andrà mai in galera", perché "la legge penale non è retroattiva. Una badante extracomunitaria che sia già in Italia non può essere punita perchè la norma è entrata in vigore adesso. Chi ha una badante a casa deve pagare i contributi secondo la legge – ha concluso Frattini – il problema è per chi ha dato il lavoro in nero alla badante".

Frattini ripropone una tesi già sostenuta dal ministro Maroni e da numerosi esponenti della maggioranza, che però non convince. Il ddl sicurezza introduce infatti il reato di ingresso e soggiorno clandestino: per l’ingresso la legge non può essere retroattiva, ma perchè non dovrebbe punire chi si trattiene in Italia, e soggiorna quindi clandestinamente, dopo la sua entrata in vigore? Chi è già qui e non se ne va, non commette reato?

Elvio Pasca

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