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Regolarizzazione. Confcommercio: “Estenderla a tutti i lavoratori”

Pambianchi: "Limitarla a colf e badanti è un’assurda discriminazione". Frattini: "Punire chi assume in nero"

Roma – 11 febbraio 2010 –  "Accertato che vi sono circa un milione di irregolari e che l’universo degli immigrati va oltre le migliaia di badanti e Colf, chiediamo di riaprire i termini della sanatoria ed estenderla a quanti lavorano o possono lavorare nelle nostre aziende senza limitazioni di qualifiche, evitando un’assurda discriminazione fra chi ha avuto la fortuna di trovare lavoro in una famiglia e chi in un’impresa".

Lo ha detto ieri il presidente della Confcommercio Roma e Lazio, Cesare Pambianchi, nel corso del convegno ‘Formare per non discriminare’.

"Se vogliamo tradurre la presenza dei lavoratori stranieri in risorse reali per i nostri comparti, – ha aggiunto Pambianchi – il percorso di regolarizzazione non puo’ prescindere da un percorso parallelo di orientamento e formazione unica strada per accelerare il processo di integrazione e per evitare che la presenza e l’impiego di lavoratori stranieri continui a suscitare atteggiamenti discriminatori". Occorre inoltre “elevare il livello formativo per scongiurare l’abbassamento della qualita’ del servizio, situazione questa che si sta verificando in maniera già molto ampia".

Al convegno era presnete anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha ribadito la linea dura contro il sommerso. “Noi siamo rispettosi delle regole europee. L’immigrazione riguarda ventisette paesi dell’Europa allo stesso modo. L’Italia vuole rispettare le leggi e accogliere coloro che le rispettano, quindi un lavoro non in nero e una residenza decorosa. Quindi grande severità per coloro che assumono in nero" ha detto.

“L’Italia -ha aggiunto Frattini- è un paese che più di ogni altro in Europa ha salvato vite umane nel Mar Mediterraneo. Lo abbiamo fatto perché dovevamo e volevamo farlo. Tutto si può dire all’Italia tranne di essere un paese razzista".

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