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Regolarizzazione. Maroni: “Nessuna modifica”

Il ministro dell’Interno smentisce i dubbi del presidente Napolitano e ribadisce: "La norma è un sostegno alle famiglie, non una sanatoria per colf e badanti"

Roma – 29 luglio 2009 – "Non mi risulta alcun dubbio da parte del presidente della Repubblica". Così, alla Camera, il ministro Roberto Maroni risponde ai cronisti che gli chiedevano se fossero previste delle modifiche alla misura su colf e badanti contenuta nel dl anticrisi a causa di dubbi che avrebbe sollevato il presidente Giorgio Napolitano.

Secondo il titolare del Viminale non ci sono dunque perplessità del Quirinale. "È una misura – chiarisce Maroni – che fa emergere dal lavoro nero, non c’è nessuna sanatoria per colf e badanti, peraltro vietata dal Patto europeo per l’immigrazione e l’asilo. Non è quindi prevista alcuna modifica al dl manovra per quanto riguarda la regolarizzazione".

"Il provvedimento – continua il ministro dell’Interno – non può essere esteso perchè la ratio della norma è un’altra. Si tratta di un provvedimento a sostegno delle famiglie che riguarderà chiunque, anche i lavoratori italiani. Ma è ovvio, – ha concluso – che sapendo che tocca tanti lavoratori stranieri non si poteva non prevedere la concessione di un permesso di soggiorno”.

Nella stessa occasione Roberto Maroni ha detto che la decisione sui Centri per immigrati di Lampedusa sono rimandati alla fine dell’anno. "Le cose stanno andando benissimo sul fronte degli sbarchi – ha osservato -, l’accordo con la Libia funziona bene. Se le cose proseguiranno così per tutta l’estate e ci sarà una vera svolta, allora potremo pensare ad una diversa destinazione delle strutture”.

A.I.

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