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Regolarizzazione. Morcone (Interno): “Non è flop”

Il capo del dipartimento Immigrazione: "300mila persone avranno una speranza per il loro futuro". Chiamparino (Anci): "Piano nazionale per l’integrazione" Milano – 25 settembre 2009 – Mario Morcone, Capo Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, difende la regolarizzazione e, dati alla mano, dice che non la si può liquidare come un insuccesso.

"Fino a mezz’ora fa si potevano contare 241 mila di richieste di moduli per la regolarizzazione e al 30 di settembre arriveremo a 300 mila. Non si può parlare di un flop di fronte a 300mila persone che avranno trovato una speranza per il loro futuro” ha detto stamattina Morcone  intervenendo alla Seconda Conferenza Nazionale sull’Immigrazione, in corso oggi e domani a Milano.

"L’immigrazione è un problema importante che interessa l’intero paese “ ha spiegato Morcone. “Quella dell’immigrazione e dei flussi – ha aggiunto – è una politica nazionale ed europea, ma serve anche rilanciare il forte ruolo di chi detiene il governo del territorio, dei Comuni, delle Province e delle regioni”.

Sul ruolo dei comuni è intervenuto stamattina il  sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, secondo il quale "ci vuole un salto di qualità delle esperienze locali, con un Piano nazionale per l’integrazione che tocchi i diversi settori della vita sociale, fissi obiettivi condivisi, responsabilità di intervento e risorse".

Questo Piano, ha spiegato Chiamparino, dovrebbe contemplare  “meccanismi premianti per i territori dove è maggiormente presente il problema dell’integrazione degli immigrati e che più si impegnano nel rispondere alle necessità della loro comunità”, con  “una verifica costante sull’efficacia e la congruità delle spese, in modo da evitare sprechi e diseconomie".

C’è il rischio, secondo il sindaco di Torino, che “nelle grandi città scoppino guerre fra i poveri, perchè il razzismo e la xenofobia trovano nutrimento nella mancanza di servizi adeguati alle richieste dei cittadini, che sono anche la base per l’integrazione: scuola, casa, servizi sociali e servizi per i minori". Si dovrebbe guardare "soprattutto a quel mezzo milione di figli di immigrati che vivono nel nostro Paese. Essi costituiscono una buona fetta del capitale umano del nostro futuro".

Segui in diretta la  Seconda Conferenza Nazionale sull’Immigrazione

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