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Regolarizzazione: sì all’iscrizione al Servizio Sanitario

Via libera dal ministero dell’Interno. Assistenza garantita dal contributo forfetario

Roma – 4 gennaio 2010 – Chi aspetta la regolarizzazione può iscriversi al servizio sanitario nazionale, dal momento che i 500 euro versati per presentare la domanda servono infatti anche a coprire le spese di assistenza.

Proprio in base a questo ragionamento, le Regioni Emilia –Romagna e Piemonte e la provincia autonoma di Trento avevano già autorizzato l’iscrizione al Ssn di colf e badanti in attesa del permesso di soggiorno. Ora il Ministero dell’Interno ha spiegato che questa è la strada da seguire anche nel resto d’Italia.

Una quota del contributo forfetario di 500 euro è destinato al “finanziamento dei maggiori oneri del Servizio Sanitario Nazionale”, ricorda un circolare emanata il 23 dicembre scorso dal Viminale, aggiungendo che colf e badanti in via di regolarizzazione sono assimilabili ai lavoratori stranieri regolari, per i quali c’è l’obbligo di iscrizione al Ssn. Quindi, conclude il ministero, “possono essere iscritti al Ssn”.

Si tratta comunque di un’iscrizione provvisoria e il servizio sanitario assegnerà a questi lavoratori un codice STP (Straniero temporaneamente presente). Solo quando firmeranno finalmente il contratto di soggiorno, e verrà loro assegnato un codice fiscale, verranno iscritti definitivamente al servizio sanitario come tutti gli altri lavoratori stranieri.

Scarica

Circolare del Ministero dell’Interno del 23/12/2009. Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell’attività di sostegno alle famiglie ex L. 102/09. Assistenza Sanitaria nelle more della conclusione della procedura di emersione

Elvio Pasca

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