Servirà a portare uomini e risorse nelle Questure e negli Sportelli Unici. Decreto in Gazzetta Ufficiale
Roma – 25 novembre 2009 – Il governo ha prorogato a tutto il 2010 lo stato di emergenza “per fronteggiare l’afflusso di extracomunitari nel territorio nazionale”. Lo prevede un decreto firmato giovedì scorso da Berlusconi durante il consiglio dei ministri,pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri.
Chi si immagina scenari da coprifuoco e legge marziale contro l’assedio di orde di stranieri è fuori strada. La proclamazione dello Stato di emergenza è solo una “mossa” indispensabile per dirottare più velocemente uomini e mezzi negli uffici nelle Questure e negli Sportelli unici per l’immigrazione, impegnati nell’esame delle 300 mila domande di regolarizzazione presentate lo scorso settembre dai datori di lavoro di colf e badanti.
Lo stesso decreto, nelle premesse, parla infatti della “necessità di consentire l’espletamento, in termini di somma urgenza, di tutte le misure organizzative necessarie ad un efficace gestione delle procedure amministrative di regolarizzazione”. Si citano poi “ulteriori interventi e strategie che assicurino un livello di operatività almeno non inferiore a quello attuale”.
Quando viene proclamato lo stato di emergenza, saltano anche molti vincoli procedurali nella gestione dei fondi pubblici. “È solo il primo passo, questo decreto apre la strada a un’ordinanza di procedura civile che farà arrivare negli uffici i rinforzi necessari alla regolarizzazione” conferma Fabrizio Spinetti, coordinatore nazionale FP CGIL presso il Ministero Interno.
I fronti di intervento sono almeno quattro. Bisogna assumere 650 interinali, prorogare di un altro anno i contratti dei 650 lavoratori a tempo determinato già impiegati nelle Questure e negli Sportelli Unici, pagare gli straordinari dei dipendenti e comprare altri computer per le postazioni dedicate alla regolarizzazione.
Elvio Pasca