La deputata PdL: "Discriminatorio non pensare a chi fa un altro mestiere"
Roma -10 luglio 2009 – “L’accordo tra Maroni e Sacconi per regolarizzare colf e badanti è un passo importante, ma non ci si può fermare ai lavoratori domestici. È giusto che anche tutti gli altri lavoratori stranieri abbiano finalmente un permesso di soggiorno”.
Souad Sbai, deputata del Popolo delle Libertà, chiede una regolarizzazione ampia, prima che entri in vigore il ddl sicurezza. “Sarebbe discriminatorio -spiega a Stranieriinitalia.it – dimenticarsi di chi si spezza la schiena per ore e ore nei campi, sui cantieri e nelle fabbriche per il benessere di tutti gli italiani”.
Lo scorso marzo, Sbai ha presentato una proposta di legge per dare una chance a chi era rimasto fuori dai flussi d’ingresso perché le quote erano esaurite. Una proposta simile, nello spirito, a quella firmata ieri da uno schieramento trasversale di parlamentari. Oggi però la deputata crede che i tempi siamo maturi per un provvedimento più vasto.
“Indipendentemente dai flussi, – dice Sbai – dobbiamo dare la possibilità di avere un permesso di soggiorno a chi è già in Italia, ha un lavoro e nessun precedente penale. Sono persone oneste che vanno portate alla luce del sole, prima che diventino vittime del nuovo reato di clandestinità, e che porteranno nelle casse dello Stato tasse e contributi”.
L’operazione però comporterebbe una macchina organizzativa enorme, servirebbero più uomini e mezzi. “Chi presenta la domanda pagherà centinaia di euro, dovrebbero bastare per finanziare il lavoro degli uffici. Si potrebbero poi coinvolgere – propone la deputata Pdl – anche volontari e pensionati delle forze dell’ordine”.
E i tempi di rilascio dei permessi? ”La situazione oggi è disumana, non si possono aspettare anni. Possibile – si chiede Sbai – che nell’era di internet non si riesca a fare i controlli e a consegnare un documento nel giro di qualche giorno?”.
EP