Il procuratore Spataro apre l’inchiesta “dobbiamo fare chiarezza”. De Corato: “Sono stupito, non c’è mai stata discriminazione”
Dopo il dietrofront del sindaco Letizia Moratti, nei giorni scorsi è arrivata la decisione del giudice di Milano che ha accolto l’esposto dei 10 rom del campo nomadi che hanno denunciato come non siano stati rispettati gli accordi presi con il comune, prefetto e regione.
Oggi invece si scrive una nuova pagina della vicenda perché il procuratore aggiunto, Armando Spataro, ha voluto aprire un’inchiesta sulla mancata assegnazione delle case ai rom, proprio sulla base della sentenza emessa dal Tribunale il 21 dicembre scorso (leggi anche
Il giudice: “Case popolari ai rom“)La decisione del Giudice Roberto Bichi aveva infatti evidenziato come le uniche motivazioni dell’inadempienza dell’accordo risultavano derivare solo “dall’appartenenza all’etnia rom dei beneficiari”. Proprio partendo da questo punto che la Procura vuole indagare su eventuali comportamenti omissivi del Comune di Milano che potrebbero essere stati dettati da motivi di discriminazione razziale.
Inoltre la sentenza del Tribunale, prevede che entro il 12 gennaio, dovranno essere consegnati gli alloggi promessi alle 25 famiglie rom.
In un’intervista al Giorno il procuratore ha sottolineato:”L’Assegnazione di case a famiglie rom fu frutto di una scelta ben precisa dell’amministrazione quindi non si riesce a comprendere le motivazioni dell’accaduto. Dobbiamo fare chiarezza” aggiunge Spataro, ma al momento non ci sono indagati.
Secca la replica del Vice sindaco De Corato: “ Sono stupito da quest’intervento della magistratura. Spetta alla politica decidere dei provvedimenti a riguardo e non a loro. La questione discriminazione – precisa De Corato in una nota – si sconfessa da sola, perché c’è proprio un piano finanziato dal ministero dell’Interno per riqualificare i campi autorizzati”.