Pavia – 12 febbraio 2015 – Quando sono arrivati i carabinieri, A.F. aveva ancora la fionda in mano e affacciato alla finestra, stava lanciando biglie di ferro contro alcune auto parcheggiate sotto casa sua a Mortara, in provincia di Pavia.
A poco gli è servito, una volta accortosi di essere stato scoperto, gettare l'arma in strada. Quando i militari sono entrati nel suo appartamento, hanno infatti trovato altri duecento proiettili pronti a fare danni, in nome di una proclamata (e a ben vedere poco efficace) guerra agli stranieri. In casa c'erano anche una carabina ad aria compressa, arco, frecce e coltelli.
L'uomo, 53 anni, ha detto di essere “un nazionalista” e “vero italiano”, disoccupato da sette anni dopo la chiusura della fabbrica tessile nella quale era impiegato. “Spiegava che il suo disagio – hanno raccontato i carabinieri – era derivato dal fatto che in Italia, le possibilità di occupazione, a suo dire, vengono date solamente agli extracomunitari”.
Ecco allora che armato di fionda aveva pensato bene di “vendicarsi” bersagliando auto che pensava essere di proprietà di cittadini stranieri. Perché? Semplicemente perché erano parcheggiate davanti a un negozio alimentare etnico.
In realtà, A.F. ha rotto il lunotto della Punto di un palermitano e ammaccato il tettuccio di un'utilitaria di residente (italiano) di Mortara. La "scarsa mira" non l'ha però salvato da una denuncia per danneggiamento aggravato dalle finalità di discriminazione razziale.