Sovrapprezzo per i nomadi in un bar di Roma. "Così ve ne andate da un’altra parte" Roma – 4 febbraio 2010 – Il caffè con sovrapprezzo per gli immigrati rischia di diventare uno dei "classici" del razzismo all’italiana. L’ultimo caso è riportato oggi dal Corriere e si è verificato ieri a Torcervara, nella periferia est di Roma.
Il cronista era in fila alla cassa per un caffè, quando è toccato a lui ha pagato 75 centesimi, come da prezzo esposto. Poi è arriva il turno di una cliente e a lei il caffè è costato due euro. Inutile protestare, due euro.
La donna è di etnia rom e lavora come operatrice in una cooperativa che si occupa di scolarizzazione in un campo nomadi lì vicino. Al Corriere ha detto che il trattamento di "sfavore" non è una novità: fino al giorno prima, anzichè pagarlo due euro, il caffè lo pagava comunque un euro e mezzo.
"Un giorno me l’hanno anche detto chiaro e tondo, il caffè costa caro perché così ve ne andate da qualche altra parte…" ha raccontato. I suoi colleghi confermano, dicono di aver segnalato la cosa alle forze dell’ordine, ma finora il prezzo della tazzina continua a variare in base alla faccia di chi la beve.