Lo scorso venerdì i musulmani trevigiani hanno pregato nella scuola elementare di Saletto, ma la struttura fissa non c’è.
Breda di Piave (Treviso) – 7 gennaio – Arrivano nuovi segnali della difficile convivenza tra italiani e musulmani nel trevigiano. E’ ancora lontano un punto d’incontro e un’intesa reale. Questa volta la tempesta si è scatenata quando il sindaco di Breda, Raffaella Da Ros, ha deciso di ospitare la ‘moschea mobile’, tanto desiderata dagli islamici e tanto temuta dai leghisti, nella palestra della scuola elementare di Saletto.
Ma la concessione di questo spazio per la preghiera del venerdì anche questa volta non è andato giù a tutti. Alcuni genitori dei bambini che frequentano il plesso scolastico hanno minacciato di non mandare più i loro figli a fare ginnastica. E non sono stati gli unici insoddisfatti, per quanto i fedeli di Allah non abbiano lasciato traccia del loro passaggio nella sala ginnica. “Venerdì scorso a pregare in palestra c’erano una sessantina di musulmani, – ha detto il dirigente della scuola Sandro Corradini – hanno pregato, poi hanno messo in ordine, pulito, e tutto è andato bene”.
Ma il prossimo venerdì il “pellegrinaggio” degli islamici continua alla ricerca dello stabile la cui concessione non scateni altre polemiche. Sono passati mesi da quando il caso si è aperto. Cacciati dalla chiesa di Paderno di Ponzano, i musulmani sembravano aver trovato una soluzione nei campi da tennis del circolo sportivo Zambon di Treviso, ma si sono dovuti accontentare a inginocchiarsi nel parcheggio dietro la struttura. La terza tappa è stata in una tensostruttura di proprietà della Pro Loco di Villorba, ma i patti con il sindaco erano chiari: “solo per un venerdì”. Stessa regola adottata dal primo cittadino di Breda.
La riunione di tutti i sindaci della provincia, prevista per domani, convocata dal prefetto di Treviso Vittorio Capocelli, dovrebbe riuscire a trovare una soluzione non solo temporanea. In attesa della decisione che riesca a mettere tutti, o quasi, d’accordo, la “moschea mobile” continuerà a essere ospitata dal Comune di turno, a rotazione. Intatnto l’imam Youssef Tadil continua a sottolineare la necessità di uno spazio fisso, anche solo per il fatto che “avvisare tutti ogni volta è impossibile”.
(7 gennaio 2008)
AV