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L’impegno di Rimini contro il razzismo

Avviata una campagna contro ogni forma di discriminazione. I testimonial: Martin Luther King, Einstein e Ghandi

Rimini – 22 aprile 2008 – “Gli stranieri sono progresso, risorsa, cultura”. La pensavano così Martin Luther King, Mahatma Ghandi e Albert Einstein, i tre testimonial scelti dall’assessorato all’Immigrazione della Provincia di Rimini per una campagna di sensibilizzazione contro ogni forma di discriminazione razziale.

L’iniziativa, che vuole servire da sostegno e promozione per gli sportelli immigrazione presenti sul territorio (alcuni già attivi, altri pronti per essere inaugurati), fa parte di una campagna regionale avviata nel mese di aprile, il cui primo capitolo è dedicato alla lotta contro il razzismo. I successivi avranno come tema le discriminazioni religiose e di genere.

La sensibilizzazione passa attraverso la distribuzione di locandine e cartoline informative su tutto il territorio provinciale, negli enti pubblici e nelle scuole. Ma il cavallo di battaglia della campagna sono i manifesti che ripropongono tre frasi contro il razzismo, pronunciate da tre protagonisti della battaglia per il riconoscimento dei diritti umani e delle uguaglianze sociali e politiche.

Incise sullo sfondo del volto di Martin Luther King c’è scritto: “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli. Gli stranieri sono progresso". È la foto di Mahatma Ghandi a far risaltare le parole: “Io e te siamo una sola cosa: non posso farti male senza ferirmi. Gli stranieri sono risorsa". Ed è quella di Albert Einstein a fare da cornice al suo pensiero: “L’unica razza che conosco è quella umana. Gli stranieri sono cultura".

Sotto ognuna delle tre frasi, stampato con lettere piccole, ma non di minore valore, viene riproposto l’articolo 3 della Costituzione: "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Antonia Ilinova

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