In una vignetta di fine 800, i pregiudizi e l’insofferenza contro i nostri avi immigrati a New Orleans. Gli stessi che portarono a un linciaggio di massa
Roma – 16 giugno 2015 – Che guaio questi immigrati. Bivaccano per strada, dormono ammassati in una stanza, litigano e si affrontano armati di coltelli. Perchè non li ributtiamo a mare o non li arrestiamo tutti?
Solo sbirciando la data della vignetta che pubblichiamo qui sotto si capisce che è roba di fine ‘800. Per il resto, rappresentazioni e proposte xenofobe non sono diverse da quelle che circolano in Italia sui media, social e no, spesso veicolate da personaggi pubblici che del “no agli immigrati” hanno fatto la loro bandiera. (continua dopo la foto, clicca per ingrandire)
Peccato che in questo caso gli immigrati eravamo noi, o, meglio i nostri avi italiani che nel XIX secolo sbarcavano a New Orleans, negli Stati Uniti. Lì arrivavano con le le navi a vapore provenienti dalla Sicilia e lì si stampava The Mascot, giornale che serenamente rappresentava "la popolazione italiana" come una congrega di baffuti malviventi, da ingabbiare e calare nell'Oceano per "liberarsene".
C’è poco da sorridere per i sentimenti anti-italiani nella New Orleans del tempo, dove si consumò uno dei più grandi linciaggi della storia degli Usa.
Il pretesto fu l’assoluzione di un gruppo di immigrati processati per l’uccisione del capo della Polizia, vittima probabilmente di sicari della Mafia. Lo sceriffo, con un annuncio pubblicato su un giornale, chiese ai “bravi cittadini” di accorrere in massa, “pronti all’azione” per “rimediare al fallimento della giustizia”. La folla assaltò la prigione e uccise almeno nove italiani.
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