Diciannovenne italiana di origini brasiliane aggredita in centro da tre ragazze. "Le hanno urlato parolacce e insulti perché ha la pelle più scura"
Taranto – 8 giugno 2015 – L’hanno ascoltata parlare al telefono in portoghese con la madre. Hanno visto la sua pelle ambrata. Hanno pensato che fosse un’immigrata e hanno deciso di fargliela pagare.
Si è scatenata così la violenza razzista sabato mattina in una frequentatissima strada del centro di Taranto. La vittima è una diciannovenne, padre italiano e madre brasiliana, cresciuta nella città pugliese da era poco più che una bambina. All’uscita di un negozio è stata aggredita da tre coetanee, che l’hanno afferrata per i capelli e hanno cercato di trascinarla in un luogo più isolato, coprendola di insulti.
Il repertorio è lo stesso di altri episodi simili: "Tornatene al tuo paese", "Straniera di m…" e così via. "Le hanno urlato parolacce e insulti per il solo fatto di avere il colore della pelle leggermente più scuro e parlare un'altra lingua. Mia figlia è riuscita a dimenarsi e a scappare. È tornata a casa in lacrime e la prima cosa che ha detto, terrorizzata, è che adesso ha paura a uscire da sola" ha raccontato il padre alla stampa locale.
"Questo è il frutto delle politiche dell'odio razziale, non ce la faccio a sopportare una cosa del genere" aggiunge l’uomo, sottolineando che la ragazza "parla italiano meglio di Matteo Salvini e del 60 per cento dei tarantini".
Una figlia della nuova Italia, che una parte violenta e razzista della vecchia Italia si ostina a non accettare. Presenterà una denuncia contro ignoti. Chissà se le bulle verranno identificate, chissà quando tornerà a passeggiare serena per le strade sua città.
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]