Pressing degli inquirenti nell’istituto di Pisa dove una ragazza nera è vittima di lettere anonime. Ascoltati i compagnii, si cercheranno indizi anche sui social network
Pisa – 29 maggio 2015 – Si stringe il cerchio intorno agli autori delle lettere razziste di cui è vittima una studentessa quattordicenne in una scuola di Pisa.
La ragazza, figlia di immigrati senegalesi, è da mese oggetto di insulti da parte di anonimi che ad esempio la chiamano "sporca" o sostengono che "una negra non può prendere 10". A nulla sono valsi finora gli appelli della scuola, del padre e della stessa ragazza perché quei vigliacchi la smettano ed escano allo scoperto.
Dopo la denuncia presentata dai genitori, la Procura di Firenze sta cercando i responsabili, verosimilmente dei compagni di scuola. Ieri nell’istituto sono arrivati anche una decina di carabinieri, in divisa e in borghese, che hanno ascoltato singolarmente i ragazzi, mentre gli altri erano tenuti d’occhio per evitare che concordassero cosa dire.
Ai compagni di Fatou (nome di fantasia) è stato chiesto anche di consegnare gli smartphone e le credenziali di accesso ai social network. Probabilmente si spera di trovare indizi tra messaggi, post e chat informazioni utili alle indagini, ma la mossa degli investigatori mette anche sotto pressione gli studenti, nella speranza che finalmente qualcuno parli.
A quanto si apprende, uno dei ragazzi durante l’”interrogatorio” si è fatto assistere dal padre e da un avvocato, mentre la madre di una ragazza si è presentata in caserma per fare delle dichiarazioni che riteneva utili alle indagini. Per ora, comunque, non sembra che sia arrivata ancora una svolta.
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]