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Razzismo. “Perchè l’Unar non è indipendente?”, il Consiglio d’Europa richiama l’Italia

L’Ecri chiede più poteri per l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. E tutele per i rom e per i rifugiati. Scarica il rapporto

 

Roma – 26 febbraio 2015 – Contro il razzismo l’Italia deve fare di più. Come? Potenziando e rendendo indipendente l’ Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, tutelando i diritti dei rom e garantendo l’accesso alla protezione internazionale.

A dirlo è l‘Ecri, la Commissione Europea contro il razzismo e l’Intolleranza. Si tratta di un organismo del Consiglio d’Europa che nel 2012 aveva rivolto una serie di raccomandazioni al nostro Paese e due giorni fa ha pubblicato un rapporto in cui si sottolineano i progressi, a anche quello che non è stato fatto.

A cominciare dall’ Unar, che per statuto ha competenza solo nei casi di discriminazione legato alla razza e all’origine etnica. É vero che in questi anni l’ufficio ha allargato di fatto la sua azione ad altri tipi di discriminazione, come quelli basati sulla regione, il genere o l’orientamento sessuale, ma secondo l’Ecri bisognerebbe mettere questa missione anche nero su bianco.

Inoltre, se si è allungata la lista di associazioni e sindacati che possono rappresentare in giudizio le vittime di discriminazione e avviare cause contro le discriminazioni collettive, paradossalmente l’Unar non può avviare procedimenti legali. Al massimo, può esprimere pareri, che i giudici sono comunque liberi di ignorare.

C’è poi il problema, non di poco conto, che l’Unar non è un’authority indipendente. Fa infatti capo al dipartimenti per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio, il suo direttore viene scelto dal governo e parte dei suoi dipendenti arriva da altri ministeri. I suoi stessi uffici, ricorda l’Ecri, sono fisicamente a due  passi da Palazzo Chigi.

Se un leghista diventasse presidente del Consiglio, l’Unar continuerebbe a censurare, ad esempio, le iniziative anti immigrati dei sindaci leghisti? O piuttosto verrebbe svuotato di funzioni, visto che proprio la Lega Nord in passato ha chiesto la sua chiusura? “L’Unar – denuncia il Consiglio d’Europa – non rispetta i principi di indipendenza degli equality bodies”, cioè degli organismi incaricati di assistere le vittime di discriminazioni e di promuovere l’uguaglianza.

Strasburgo aveva anche chiesto all’Italia di tutelare i rom. L’Ecri dice che su questo fronte sono stati fatti passi avanti dopo che l’”emergenza nomadi” è stata dichiarata illegittima. Cita ad esempio l’adozione della strategia nazionale di integrazione dei rom, dei sinti e dei camminanti, coordinata proprio dall’Unar, e la proposta di legge “Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranza dei Rom e dei Sinti” presentata in Senato nell’ottobre 2013.

L’attuazione della strategia nazionale, però, si fa attendere, e anche l’esame di quella proposta di legge  non è ancora partito. Continuano, invece, gli sgomberi, secondo l’Ecri anche senza le necessarie garanzie e senza che siano rese disponibili delle sistemazioni alternative.

L’ultimo richiamo per l’Italia riguarda l’accesso dei profughi alle procedure d’asilo. Respingimenti alla frontiera troppo sbrigativi, basati su accordi bilaterali con la Grecia o con diversi paesi nordafricani, non permettono infatti ai migranti di essere sempre informati della possibilità di presentare domanda di protezione internazionale.

L’Italia potrà fare passi avanti recependo entro il prossimo luglio le più recenti direttive europee sulla protezione internazionale. Quella riforma, sottolinea l’Ecri, sarà l’occasione per codificare in un testo unico tutte le disposizioni sull’asilo, che oggi sono sparse in tante diverse leggi creando non poco caos. “Un’occasione – conclude il rapporto – da non perdere”

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ECRI CONCLUSIONS ON THE IMPLEMENTATION OF THE RECOMMENDATIONS IN RESPECT OF ITALY SUBJECT TO INTERIM FOLLOW-UP
 

Stranieriinitalia.it

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