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“Razzismo sull’aereo di EasyJet, costretto a scendere a Fiumicino (2)

“Mi hanno detto che un’altra passeggera non si sentiva sicura con me a bordo” denuncia un cittadino britannico di origine eritrea. Petizione online perché la compagnia gli chieda scusa  

Roma – 12 aprile 2016 – Si chiama “racial profiling”, profilazione razziale. Vuol dire che se hai la pelle scura o tratti somatici riconducibili a una particolare etnia ha più possibilità di essere fermato dalle forze dell’ordine alla ricerca di criminali. È una pratica vietata, perché razzista.

“È stata una profilazione razziale” denuncia da giorni il 34 enne Mehary Yemane-Tesfagiorgis,  cittadino britannico di origini eritree, costretto a scendere da un aereo che lo scorso 29 marzo avrebbe dovuto portarlo da Roma a Londra. E intanto è partita una mobilitazione online perchè la compagnia aerea Easyjet gli chieda scusa. 

Yemane-Tesfagiorgis ha raccontato ai media britannici che l’aereo era già in pista a Fiumicino, ma tardava a decollare. “C’è stato un problema con i bagagli” aveva annunciato il capitano, quindi il personale di bordo gli ha chiesto di seguirlo. “Pensavo che il problema riguardasse la mia valigia”.

Arrivato davanti la cabina di pilotaggio, Yemane-Tesfagiorgis ha però trovato la polizia e il capitano. “Mi hanno chiesto di lasciare l’aereo. Quando ho chiesto ‘perchè?’ il capitano ha spiegato: “Una passeggera ha detto che non si sente sicura con lei a bordo”. 

Yemane-Tesfagiorgis è stato scortato a terra negli uffici della polizia. “Le autorità italiane mi hanno interrogato e intimidito – denuncia – prima di lasciarmi in aeroposto per altre 15 ore”, dopo le quali è riuscito finalmente a prendere un altro volo e a tornare a casa”. 

Easyjet ha confermato in un comunicato l’accaduto. “Il volo EZY5258 da Roma Fiumicino a Londra Gatwick del 29 marzo 2016 ha subito un ritardo a causa della richiesta della polizia di controlli di sicurezza addizionali prima della partenza. Il signor Yemane-Tesfagiorgis è stato interrogato dalle autorità perchè un altro passeggero aveva espresso preoccupazione per il suo comportamento”. 

La salute e la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio – ha aggiunto Easyjet – è la nostra priorità e la compagnia aerea deve prendere seriamente ogni preoccupazione legata alla sicurezza”. 

Finisce qui? Probabilmente no. Su Change.org è partita una petizione online rivolta a Easyjet. Chiede che la compagnia pubblichi per una settimana sulla sua homepage il messaggio: “Sorry for ur racism [ci scusi per il nostro razzismo ndr] Mr. Tesfagiorgis”. Poche le firme raccolte finora, ma lui insiste: “Non è una questione tra me e Easyjet. È qualcosa di più grande”. 

EP

 

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