Roma – 27 marzo 2013 – Nel terzo trimestre 2012 i lavoratori stranieri occupati in Italia erano 2,357 milioni di cui 783 mila di nazionalità U.E. e 1,574 milioni di origine extracomunitaria, pari complessivamente al 10,2% degli occupati. Rispetto al terzo trimestre del 2011 l’occupazione straniera è aumentata di 81 mila unità (+3,5%) con una crescita di 37 mila lavoratori di provenienza U.E. (+4,9%) e 44 mila extra UE (+2,8%).
È quanto si legge nel Rapporto semestrale sull’andamento del mercato del lavoro degli immigrati in Italia presentato stamattina a Roma dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro. Basato sulle rilevazioni dell’Istat e del sistema delle Comunicazioni Obbligatorie gestito dal Ministero, precede la pubblicazione del Rapporto annuale sul mercato del lavoro degli immigrati in Italia, prevista nel mese di luglio.
Nel lungo ciclo di crisi economica, tra il 3° trimestre 2008 e il 3° trimestre 2012, gli occupati stranieri, in Italia, sono aumentati di 480 mila unità, a fronte di un calo dell’occupazione italiana, nello stesso periodo di circa un 1,04 milioni di unità. L’incremento dell’occupazione straniera nel quadriennio, è stato significativo sia per la componente U.E. (+ 222 mila occupati con una crescita del 39,7%), sia per quella extracomunitaria (+259 mila occupati ed un aumento del 19,7%) anche se nell’ultimo anno la crescita si è notevolmente ridotta.
Sempre nel terzo trimestre 2012 la distribuzione per settore vede una significativa presenza degli occupati stranieri sul totale, nelle costruzioni (18%), in agricoltura (13%), nei servizi (10,4%), nell’industria in senso stretto (9,2%) e nel commercio (6,2%), anche se va sottolineato, che nei servizi sociali ed alle persone si concentra il 28% di tutti gli occupati stranieri UE ed extra UE, in larga maggioranza donne.
La distribuzione territoriale registra una presenza dominante nel Nord Italia dove si concentra il 59,8% degli occupati stranieri, seguito dal Centro con il 26,6%, mentre nel Sud e nelle Isole si concentra poco più del 13% degli occupati stranieri. La distribuzione tra maschi (46% ) e femmine (54%), si è nel tempo riequilibrata, per effetto del traino della domanda di lavoro nel settore domestico.
Dall’analisi delle Comunicazioni Obbligatorie si assiste ad una stabilizzazione della domanda di lavoratori stranieri. Nel terzo trimestre del 2012 gli avviamenti sono stati il 20,6% del totale, in linea con i valori rilevati nello stesso trimestre dell’anno precedente e maggiori di un punto percentuale rispetto a quelli registrati nello stesso trimestre del 2010. In agricoltura i rapporti di lavoro riservati ai lavoratori stranieri sono stati il 14% del totale contro il 9% dell’industria ed il 7,3% nei servizi. In merito alle tipologie dei rapporti di lavoro aumentano i contratti a tempo determinato per i lavoratori stranieri. Per quanto riguarda i lavoratori di provenienza UE la percentuale di attivazioni con contratto a tempo determinato passa, infatti, dal 74% del terzo trimestre 2011 al 76,7% del terzo trimestre 2012 mentre per i lavoratori di provenienza extra UE la percentuale sale dal 55,4% al 58%.
Le imprese continuano a privilegiare posizioni temporanee a discapito di quelle permanenti. Nel settore industriale e delle costruzioni la contrazione della domanda di lavoro riservata ai lavoratori stranieri è stata molto rilevante. In controtendenza il comparto dei servizi alla persona continua a manifestare una domanda nettamente in crescita. Sempre nel confronto tra il terzo trimestre 2012 e lo stesso periodo dell’anno precedente, infatti, gli occupati nei servizi domestici ed alle famiglie crescono di 75 mila unita considerando i lavoratori stranieri mentre diminuiscono di 12 mila unità considerando gli occupati di nazionalità italiana.
La crisi ha colpito duro anche i lavoratori stranieri. Aumenta, in misura molto significativa, il numero di stranieri in cerca di lavoro, soprattutto nell’ultimo anno. I disoccupati stranieri, infatti, passano dai 264 mila nel terzo trimestre 2011 a 318 mila nel terzo trimestre 2012, con una crescita della componente Ue pari a +5 mila lavoratori, ma soprattutto di quella extra UE, con un aumento di circa 48 mila disoccupati.
Negli ultimi di quattro anni, aumenta significativamente il numero degli stranieri inattivi (tra i 15e i 65 anni), che passano dai 765 mila del terzo trimestre 2008 a 1,25 milioni del terzo trimestre del 2012, con una crescita prevalentemente concentrata tra gli stranieri extra UE (+370 mila lavoratori). Le politiche del lavoro di breve-medio periodo, sottolinea il ministero del Lavoro, dovranno, quindi, essere orientate prioritariamente a riassorbire lo stock di disoccupazione straniera che si è accumulato in questi quattro anni .
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Nota semestrale sull’andamento del mercato del lavoro degli immigrati