Roma – 20 settembre 2012 – Scarsa informazione e un certo disinteresse dei potenziali elettori, ma anche poca attenzione da parte della politica e l’ostacolo della burocrazia. Le cause sono tante, ma l’effetto è uno: i cittadini comunitari residenti in Italia raramente vanno alle urne, trascurando il diritto di votare alle Comunali e alle Europee.
Una situazione fotografata anche da “I cittadini comunitari e la partecipazione al voto”, ricerca pubblicata oggi da Cittalia-Anci che prende in esame tredici città capoluogo, tra le quali Torino, Genova, Bologna e Firenze. “In questi comuni risiedono 122mila cittadini di Paesi dell’Ue e, senza considerare i minori, viene fuori che solo l’8% si è iscritto alle liste elettorali aggiunte, requisito indispensabile per andare a votare” spiega Monia Giovannetti, che ha curato il rapporto insieme a Giulia Perin.
Secondo Cittalia-Anci, “questo e altri dati evidenziano la necessità di un’azione più decisa per la promozione del diritto di voto ai residenti comunitari, che l’Italia ha introdotto per prima in Europa con il recepimento della direttiva per l’estensione di questo diritto ai cittadini Ue già nel 1996. Serve un’azione dal basso e realmente condivisa”.
Tra l’ altro, estendendo lo sguardo ad altre città, lo scenario descritto in questa ricerca risulta addirittura ottimista. Qualche giorno fa Gazetaromaneasca.com, il portale dei romeni in Italia, ha pubblicato un dato desolante relativo alla Capitale: i residenti romeni sono circa 80 mila, ma solo poco più di seicento si sono iscritti alle liste aggiunte. Questo quando mancano pochi mesi alle elezioni.
“La coscienza dei romeni deve svegliarsi, noi siamo cittadini di Roma” commenta sullo stesso portale Gabriel Rusu, ex consigliere aggiunto. “Dobbiamo essere consapevoli e approfittare del fatto che abbiamo un diritto importante. Solo votando possiamo avere voce, eleggendo un nostro rappresentante in Campidoglio potremmo far sentire la nostra voce non solo a Roma, ma in tutta Italia”.
Se ci si sposta a Marcellina, piccolo centro a quaranta chilometri dalla Capitale, la situazione è più confortante. “In occasione delle ultime elezioni, su ottocento residenti rumeni oltre la metà erano iscritti alla lista aggiunta”, dice Leontina Ionescu, che nel 2009 fu eletta nel consiglio comunale del paese. “Iscriversi alla lista è l’unico modo per rivendicare diritti. Noi paghiamo le tasse? Allora dobbiamo andare a votare”.
Elvio Pasca