ROMA, 30 maggio 2012 – Oltre il 40% dei giovani stranieri lascia la scuola prima del tempo e il 30% sono neet (giovani che non studiano e non lavorano).
Il dato è stato ricordato ieri dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini che ha sottolineato come in Italia si "stia creando un'area di esclusione sociale''.
La situazione è in linea con quello che succede con i giovani italiani: secondo uno studio della Confartigianato l’Italia presenta un record di giovani inattivi rispetto il resto del Europa. Il tasso si attesta intorno al 25,9% rispetto al 15,7% della media dell’Ue. Quasi 2 milioni di giovani (1.9400.000) di giovani tra i 25 -34 anni non lavora non studia.
Citando i dati dell'ultimo censimento, Giovannini ha ricordato come ''se in dieci anni la popolazione italiana è cresciuta è soltanto perchè è aumentata quella straniera'', l'immigrazione ''è un fatto utile e indispensabile per assicurare il nostro futuro, ma la rapidita' con cui il processo è avvenuto ha destato problemi'' perchè non c'è stata ''l'opportunità di digerire il processo così come è avvenuto il altri paesi''.