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Il 14,6% degli stranieri residenti in Italia vive nei piccoli comuni

I dati dalla seconda edizione dell’Atlante delle piccole realtà municipali realizzato da Anci-Cittalia Riccione, 25 settembre 2010 – Alla fine del 2009 gli stranieri residenti nelle amministrazioni comunali di piccole dimensioni demografiche ammontano a 568.416 unita’, il 14,6% degli stranieri residenti in Italia. Mentre nel periodo 2003-2009 il numero degli stranieri residenti e’ cresciuto in modo straordinario, sia a livello nazionale (+151,2%), che relativamente ai piccoli Comuni (141,3%).

E’ quanto emerge dalla seconda edizione dell’Atlante delle piccole realta’ municipali realizzato da Anci-Cittalia, presentato alla decima conferenza nazionale dei piccoli Comuni in corso a Riccione.

Quando scelgono di stabilirsi in un piccolo Comune gli stranieri sembrano prediligere quelli di maggiori dimensioni demografiche, con popolazione compresa tra 2.501 e 5.000 abitanti. Da un punto di vista geografico, dall’analisi emerge un’Italia divisa in due: ad un centro nord che sembra attirare flussi migratori (l’incidenza degli stranieri in molti piccoli Comuni e’ superiore alla media nazionale, con punte superiori anche al 10%) si contrappone un sud in cui, a parte qualche eccezione, i piccoli Comuni non sembrano esercitare grande attrattiva sugli immigrati.

I cinque piccoli Comuni in cui si rileva la maggior incidenza della popolazione straniera si trovano tutti al nord ovest. Spicca in testa Airole in Liguria con il 29,3%, seguito da ben tre piccoli centri piemontesi: Pragelato, Viganella e Telgate rispettivamente con il 26,6%, il 25,5% ed il 25%; chiude la ‘top five’ di questa speciale graduatoria Pietrabruna in Liguria con il 24,8%.

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