Roma, 15 dicembre 2011 – Gli italiani sono, in Europa, i piu’ favorevoli (88%) alla ripartizione degli oneri nella gestione dei flussi provenienti dal Nord Africa, dopo gli avvenimenti della Primavera Araba e i piu’ interessati a un’autorita’ europea che fissi le quote di ingresso degli immigrati (60%, dato in crescita rispetto al 47% del 2010). Sono inoltre i piu’ disponibili ad accogliere chi lascia il proprio paese per sfuggire alla poverta’ (68%), alle persecuzioni (71%), ai conflitti armati (79%) e ai disastri naturali (79%). Inoltre l’83% giudica l’operato del governo in materia di immigrazione poco o molto poco soddisfacente, con un aumento rispetto al 70% dello scorso anno.
E’ quanto emerge dalla quarta edizione dell’indagine ‘Transatlantic Trends: Immigration’, presentata oggi a Roma.
L’indagine ha ‘sondato’ l’opinione pubblica americana ed europea (in cinque paesi dell’Unione: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna), su vari aspetti del dibattito in tema di immigrazione e integrazione. In generale, i risultati indicano che nonostante la crisi economica e l’esplosione della Primavera Araba, l’atteggiamento nei confronti dell’immigrazione resta invariato sia negli Stati Uniti che nei cinque paesi dell’Ue esaminati. La maggioranza degli americani e degli europei giudica l’immigrazione un problema, ma resta ottimista riguardo all’integrazione.
L’indagine svela inoltre che i cittadini in Usa e Ue non apprezzano le misure adottate dai rispettivi governi in materia di immigrazione e sono favorevoli a una gestione centralizzata piuttosto che delocalizzata della questione.
I risultati indicano che la maggioranza degli intervistati sia in Usa (53%) che nell’Ue (52%) continua a non ritenere l’immigrazione un’opportunita’ ma un problema. In molti dichiarano di non condividere le scelte del proprio Governo in materia di immigrazione, con il 68% degli europei e il 73% degli americani che giudicano l’operato del proprio esecutivo poco o molto poco soddisfacente. Tuttavia, la maggioranza di americani (52%) ed europei (56%) resta ottimista sull’integrazione degli immigrati e sono alte le percentuali di chi e’ favorevole ad accogliere un numero maggiore di immigrati con un livello elevato di istruzione.
In particolare, poi l’indagine evidenzia un “aumento nel 2011 del sostegno nei confronti di un’autorita’ europea che determini quote di immigrati per paese, passando al 42%, ma il maggiore interesse viene dimostrato dai paesi del sud dell’Europa: infatti il 60% degli italiani e il 51% degli spagnoli ritiene preferibile che sia l’Unione Europea a stabilire le quote di immigrati per ciascuno degli Stati Membri, dati in crescita rispetto al 2010 quando le percentuali erano pari, rispettivamente, al 47% e al 34%. In Germania si registra un sostegno notevolmente inferiore (35%, comunque in aumento rispetto al 27% del 2010) e la percentuale piu’ bassa si ritrova nel Regno Unito (18%, in aumento rispetto al 12% del 2010).
In tutti i paesi europei la netta maggioranza degli intervistati si dichiara favorevole alla ripartizione degli oneri nella gestione dei flussi migratori provenienti dal Nord Africa, con l’80% concorde sul fatto che la responsabilita’ vada condivisa tra tutti paesi dell’Unione Europea e non affrontata individualmente dal paese di arrivo degli immigrati. Il Regno Unito e’ il paese che dimostra meno entusiasmo (68% favorevoli), l’Italia quello animato dal maggiore fervore (88% favorevoli). Nei confronti delle migrazioni forzate, l’indagine mostra molta disponibilita’ nei confronti delle persone che fuggono dai conflitti armati, con il 79% degli europei e il 74% degli americani disposti ad accogliere chi lascia il proprio paese per questo motivo.
Come gia’ negli anni passati – emerge ancora dall’indagine – americani ed europei continuano a sopravvalutare di gran lunga il numero di immigrati presenti nei rispettivi paesi: in media i britannici affermano che rappresentano il 31,8% del totale contro un dato effettivo pari all’11,3%, e gli americani stimano una presenza pari al 37,8% del totale, rispetto ad appena il 12,5 effettivo.
Negli Usa, Repubblicani e Democratici assumono posizioni divergenti su molte questioni, a partire da quale peso attribuire all’immigrazione nell’agenda politica fino alle possibili misure da adottare in questo ambito. Riguardo all’immigrazione clandestina, solo il 48% dei Democratici esprime una certa preoccupazione, rispetto alla grande maggioranza dei Repubblicani (72%). Riguardo alla preferenza tra regolarizzare o rimpatriare i clandestini, il 58% dei Democratici si dichiara favorevole alla prima opzione, opinione condivisa da appena il 33% dei Repubblicani. Nonostante il divario, l’opinione pubblica americana e’ favorevole a regolarizzare lo status dei giovani immigrati irregolari che si iscrivano al college o entrino nell’esercito e a concedere la cittadinanza a chi nasce sul suolo americano.
Ovunque – conclude l’indagine – la maggioranza degli intervistati e’ favorevole ad accogliere un maggior numero di immigrati con un livello di istruzione elevato, parere che incontra il favore del 63% degli americani e del 62% degli europei. Riguardo agli immigrati con un piu’ basso livello di istruzione, tuttavia, solo il 36% degli americani e’ favorevole ad aumentare il numero di ingressi, rispetto al 29% degli europei. Di contro, dovendo scegliere, in tutti i paesi esaminati gli intervistati dichiarano di preferire immigrati con un livello di istruzione piu’ basso ma un impiego sicuro rispetto a un livello di istruzione piu’ elevato ma nessuna certezza di un lavoro.