Roma, 23 maggio 2012 – E' dovuto quasi interamente agli stranieri l'aumento demografico della popolazione italiana che, in base ai primi dati del 15° Censimento, ha portato i residenti a 59 milioni 464 mila, 2 milioni e 687 mila in piu' del 1991. Gli stranieri, che si sono quasi triplicati nell'ultimo decennio, risultano oggi 3 milioni 770 mila (6,3 ogni cento residenti).
E che il processo di integrazione e radicamento sia cresciuto lo dimostra, tra l'altro, la crescita dei matrimoni con almeno uno sposo straniero, oltre 25 mila nel 2010 (l'11,5 per cento di tutte le celebrazioni), piu' che raddoppiati dal 1992. Lo rileva l'Istat nel Rapporto annuale 2012. Nel 2011 il 50 per cento degli stranieri e' originario di cinque paesi: Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina
Si accentuano i segnali del processo di integrazione e radicamento delle comunita'. Quasi la meta' degli oltre tre milioni e mezzo di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti ha un permesso a tempo indeterminato. Parallelamente le acquisizioni di cittadinanza per naturalizzazione e matrimonio (circa 40 mila nel 2010) sono decuplicate rispetto al 1992.
I nati in Italia da almeno un genitore straniero sfiorano i 105 mila nel 2010, quasi un quinto del totale delle nascite, dieci volte di piu' rispetto al 1992. Contemporaneamente aumentano le ''seconde generazioni'', i minori stranieri residenti ammontano a 993 mila nel 2010 (il 21,7 per cento del totale dei cittadini stranieri residenti). Cresce costantemente la presenza nelle scuole di alunni con cittadinanza straniera: nell'anno scolastico 1994/1995 risultavano iscritti meno di 44 mila stranieri, valore inferiore a sei studenti ogni mille, nel 2010/2011 si arriva a quasi 711 mila, vale a dire 79 su mille.