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Istat: è straniero il 6,5% della popolazione

Tra i residenti aumentano gli extracomunitati, ma restano in testa i romeni, seguiti da albanesi e marocchini

Roma – 23 giugno 2009 – Al 31 dicembre 2008 i residenti in Italia erano poco più di sessanta milioni, di cui gli immigrati rappresentano il 6,5%. Rispetto all’anno precedente dunque, si è registrato "un incremento della popolazione residente dello 0,7 per cento, dovuto completamente alle migrazioni dall’estero. Anche quest’anno l’Istat ha fotografato l’Italia nel suo bilancio demografico nazionale dedicando un capitolo agli immigrati.

Nel corso del 2008 sono state iscritte in anagrafe come provenienti dall’estero 534.712 persone contro i 558.019 del 2007. A fronte di tale lieve decremento aumentano però le iscrizioni stimate dai Paesi extra-Ue (Moldova +35%, Ucraina +16,5%, India +19%, Perù +17,8%) rispetto alle iscrizioni dei Paesi di nuova adesione all’Unione europea che hanno avuto un vero boom nel 2007, anno in cui i rumeni sono passati da 342mila a 625 mila. Quasi un raddoppio che non è stato replicato invece nel 2008 (780mila rumeni la stima degli iscritti con un incremento di sole 155mila persone contro le 310mila in più del 2007).

Inoltre nello scorso anno sono nati 576.659 bambini e così l’ammontare complessivo di nascite risulta più elevato di quello relativo a tutti i 16 anni precedenti. Tale tendenza da mettere in relazione alla maggior presenza straniera regolare. Di pari passo con l’aumento di stranieri che vivono in Italia, infatti, l’incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati della popolazione residente in Italia ha fatto registrare un fortissimo incremento, passando dall’1,7 per cento al 12,7 per cento del totale dei nati vivi: in valori assoluti da poco più di 9 mila nati nel 1995 a piu’ di 70 mila nel 2008.

In particolare, nelle regioni del Centro-Nord si registrano valori percentuali di gran lunga superiori alla media nazionale. Si tratta di una conferma: gia’ da diversi anni, infatti, in quelle aree del Paese dove gli stranieri sono piu’ numerosi e gli insediamenti piu’ stabili, il contributo alla natalita’ e’ divenuto rilevante. Infatti, nelle due ripartizioni del Nord i bambini nati da genitori stranieri sono circa il 19 per cento; tale incidenza e’ leggermente piu’ bassa nelle regioni del Centro, ma e’ tuttavia notevole (14 nati stranieri ogni 100 nati), mentre e’ assai piu’ ridotta nel Mezzogiorno (solo 3,4 bambini stranieri ogni 100).

Secondo lo studio attualmente le collettività straniere più numerose sono quelle dei rumeni (780mila), degli albanesi (440mila), dei marocchini (400mila) e dei cinesi (170mila). La migrazione in Italia resta comunque, fanno inoltre notare, "sempre più multietnica". Anche se, si ribadisce nel documento, si registra un rallentamento dei flussi dei cittadini europei neocomunitari, a favore di una maggiore incidenza di quelli dei cittadini provenienti da Paesi extra Ue. In particolare, mentre nel corso del 2007 l’incremento della popolazione straniera era dovuto per il 65 per cento all’incremento del numero di stranieri provenienti dai paesi di nuova adesione all’Ue, nel 2008, tale percentuale si riduce a meno del 40 per cento.

a.i.

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