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La stima della Caritas: “60mila romeni in arrivo, come nel 2006

"Gli allarmismi sono ingiustificati, questi nuovi ingressi non causeranno alcun esodo in massa verso le nostre città" MILANO – Durante il 2007 arriveranno in Italia almeno 60 mila romeni.

E’ questa la stima che Caritas Ambrosiana fornisce in un dossier che affronta gli effetti del recente ingresso di Romania e Bulgaria nella Ue. Ma questo numero, spiega l’associazione, "equivale alle persone già entrate lo scorso anno. Gli allarmismi, quindi, sono ingiustificati. Questi nuovi ingressi, infatti, non causeranno alcun esodo in massa verso le nostre città ".

Anzi, l’apertura delle frontiere, continua Caritas nel rapporto, "farà emergere i cittadini invisibili e prosciugherà le sacche di lavoro nero favorite dalla clandestinità. Il numero di ingressi stimato, poi, è del tutto compatibile con il fabbisogno di manodopera del nostro Paese". I due nuovi ingressi, inoltre, secondo Caritas ambrosiana non favoriranno solo l’Italia, ma "saranno un’ occasione per la crescita di tutta Europa. "Sono 271mila i romeni registrati in Italia a fine 2005, continua l’associazione, i bulgari, invece, sono diverse decine di migliaia".

Con l’allargamento i lavoratori neo-comunitari "potranno finalmente circolare liberamente e continuare ad inserirsi nel mercato del lavoro come badanti, colf, operai edili, metalmeccanici e stagionali senza più la complicata procedura del decreto flussi e dello sportello unico". Caritas ambrosiana riconosce, comunque, che "non si può ignorare la diffusa preoccupazione di quanti temono un’ invasione, specialmente dei nomadi che sono circa il 2,5% della popolazione romena". Tuttavia, secondo il direttore di Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo, "l’immigrazione dalla Romania, e in dimensioni più ridotte dalla Bulgaria, è un fenomeno più vasto e complesso, per le sue caratteristiche demografiche e per i suoi effetti sociali, della questione rom e e del tema della criminalità ".

(5 gennaio 2007)

s.c.

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