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L’analisi. Flussi d’ingresso e regolarizzazioni

di Andrea Stuppini*

Roma – 23 ottobre 2009 – La regolarizzazione delle badanti del settembre scorso permette di fare il punto sulle politiche dei flussi impostate dai governi negli ultimi dodici anni, cioè dall’entrata in vigore della normativa sui flussi di ingresso dei lavoratori stranieri, contenuta nel testo unico sull’immigrazione.

I dati contenuti nella tabella allegata si riferiscono al numero dei lavoratori programmati nei flussi di ingresso, cioè dei posti messi annualmente  a disposizione e non al numero di lavoratori che hanno ottenuto l’effettivo nulla-osta ed il relativo permesso di soggiorno che risulta inferiore.

Ciononostante i numeri della programmazione sono assai indicativi e nei dodici anni di vigenza della normativa appaiono piuttosto rilevanti : quasi tre milioni di autorizzazioni di ingresso suddivise in poco meno di 600 mila per gli stagionali, in 1 milione e 250 mila quote di ingresso per lavoro autonomo e subordinato (ivi compreso il decreto flussi “doppio” nel 2006) ed oltre 1 milione 150 mila frutto delle tre regolarizzazioni nel periodo.

Complessivamente si tratta dei numeri più elevati all’interno dell’Unione Europea.
Può essere di qualche interesse rilevare che i governi di centro-sinistra hanno privilegiato il canale delle quote di ingresso ordinarie, mentre i governi di centro-destra hanno privilegiato le quote per lavoro stagionale e le regolarizzazioni; da notare che le regolarizzazioni  del 2002 e del 2009 sono intervenute per moderare gli effetti di due provvedimenti “restrittivi” almeno nelle intenzioni , come la legge 189/2002 e la legge 94/2009.

Si può considerare come esistano due visioni dell’apporto lavorativo degli immigrati: una più propensa a considerare prevalentemente una permanenza di breve durata ed una che accetta di fare i conti con i progetti di vita stabili nel nostro paese.

Esaminando i dati dal 1998 ad oggi un osservatore imparziale faticherebbe ad individuare una linea coerente nella programmazione dei flussi. Emergono infatti due contraddizioni principali: una interna alle politiche del lavoro ed una collegata alle politiche di accoglienza e di accesso ai servizi.

In una fase di crisi economica come l’attuale, una norma assai problematica è quella che prevede la perdita del permesso di soggiorno dopo sei mesi dalla perdita del posto di lavoro (fatta salva ovviamente la Cassa Integrazione). Si rischia così di disperdere professionalità preziose. Sarebbe auspicabile, come già sollecitato dalle organizzazioni sindacali, ritornare ai dodici mesi precedentemente previsti, per dare ai disoccupati maggiore possibilità di rientrare nel mercato del lavoro regolare, indipendentemente dai decreti flussi.

La seconda contraddizione è quella per la quale la programmazione dei flussi è stata regolata indipendentemente dalle capacità di accoglienza dei servizi di welfare. Ciò ha fatto emergere dei problemi redistributivi soprattutto nelle regioni del nord, particolarmente in una fase  di risorse pubbliche decrescenti.

Nei prossimi 4 anni le politiche migratorie italiane dovranno quindi porsi un interrogativo di fondo: i flussi di lavoratori stranieri potranno essere programmati (come è avvenuto finora)  indipendentemente dalle capacità di  accoglienza e di integrazione nei servizi, cercando di limitare in qualche modo l’accesso ai servizi degli stranieri? Oppure si dovranno rapportare i flussi alle capacità di accoglienza dei servizi, garantendo comunque (come prevede la Costituzione) una piena parità di diritti e doveri per gli immigrati?

È questa una discussione importante che può riassumere il tono delle politiche migratorie del nostro paese. È interesse di tutti affrontarla in maniera trasparente.

*Andrea Stuppini
Regione Emilia-Romagna
Rappresentante delle Regioni nel Comitato tecnico nazionale sull’immigrazione

 

Evoluzione della struttura della programmazione dei flussi di lavoratori extracomunitari e delle regolarizzazioni nel periodo 1998-2009

Anno

Riferimenti atti

 

Quote

d’ingresso

Di cui

Stagionali

Regolarizzati

Governi

1998

Decreto del Ministro Affari Esteri del 24 dicembre 1997 ( art.2 legge 39/90)

1° decreto flussi legge 40/98

DPCM 16/10/1998

58.000

 

 

 

Prodi

1999

DPCM 4 /08/1999

58.000

 

 

D’alema

1999

D,Lgs 13 aprile 1999 REGOLARIZZAZIONE “Turco-Napolitano”

 

 

214.000

D’alema

2000

DPCM 8/02/2000

63.000

 

 

D’alema

2001

DPCM 9/04/2001

89.400

39.400

 

Amato

2002

DPCM 15/10/ 2002

79.500

60.000

 

Berlusconi

2002

L.189/2002 REGOLARIZZAZIONE “Bossi-Fini”

 

 

 

650.000

Berlusconi

2003

DPCM 20/12/2002

DPCM 6/06/2003

79.500

68.500

 

Berlusconi

2004

DPCM 19/12/2003

DPCM 8/10/2004

DPCM 20/10/2004

115.500

50.000

 

Berlusconi

2005

DPCM 17/12/2004

179.000

45.000

 

Berlusconi

2006

DPCM 14/03/2006 (170.000)

 

DPCM 14/07/2006 (30.000)

DPCM 25/10/2006 (350.000)

170.000

 

380.000

50.000

 

30.000

 

Berlusconi

 

Prodi

2007

DPCM 9/01/2007 (80.000)

DPCM 30/10/2007

250.000

80.000

 

Prodi

2008

 

DPCM 8/11/2007 (80.000)

 

DPCM 3/12/2008 (150.000)

80.000

 

150.000

80.000

 

Prodi

 

Berlusconi

2009

DPCM 20/03/2009 (80.000)

80.000

80.000

 

Berlusconi

2009

L.102/2009 REGOLARIZZAZIONE “Colf e badanti”

 

 

294.744

Berlusconi

 

 

 
Nel periodo 1998-2009 (12 anni) CS e CD hanno governato 6 anni ciascuno:
CS nel 1998-99-2000-2001, metà 2006, 2007, e metà 2008.
CD nel 2002-2003-2004-2005- metà 2006, metà 2008, 2009

1998-2009 Complessivo
Quote di ingresso per stagionali  582.900
Quote di ingresso per lavoratori subordinati ed autonomi 1.249.000
Numero regolarizzati fuori dai flussi: 1.158.744  

(Esclusi gli stagionali, nei 12 presi in considerazione, le sanatorie hanno avuto lo stesso peso dei decreti flussi).

1998-2009 Governi di centro sinistra
Quote di ingresso per stagionali  199.400
Quote di ingresso per lavoratori subordinati ed autonomi : 749.000
Numero regolarizzati fuori dai flussi: 214.000

1998-2009 Governi di centro destra
Quote di ingresso per stagionali: 383.500
Quote di ingresso per lavoratori subordinati ed autonomi: 500.000
Numero regolarizzati fuori dai flussi: 650.000 + 294.744 = 944.744

IL CENTRO SINISTRA HA PROGRAMMATO 948.400 INGRESSI DI CUI 199.400 PER STAGIONALI (21%) E REGOLARIZZATO 214.000 PERSONE PER UN TOTALE DI: 1.162.400
Il CENTRO DESTRA HA PROGRAMMATO 853.500 INGRESSI DI CUI 383.500 PER STAGIONALI (45%) E REGOLARIZZATO 944.744 PERSONE PER UN TOTALE DI : 1.828.244

Flussi e regolarizzazioni nel periodo 1998-2009: comportamenti dei Governi di CS e CD nei 12 anni presi in considerazione

 

Centro – Destra

Centro-Sinistra

Totale

Quote ingresso per stagionali

383.500

199.400

582.900

Quote ingresso per lav. Subordinati e autonomi

500.000

749.000

1.249.000

Persone regolarizzate

944.744

214.000

1.158.744

Totale

1.828.244

1.162.400

2.990.644

 

 

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