Roma – 9 giugno 2011 – Operai nell’industria metalmeccanica e tessile, lavoratori domestici ed edili ma anche commesse, baristi e braccianti agricoli: sono oltre 2,7 milioni i lavoratori immigrati regolarmente iscritti all’Inps per quasi due terzi nelle regioni del Nord (1,7 milioni), mentre al Centro sono 650.000 (il 23,8%) e al Sud 380.000 (il 13,9%).
La fotografia del lavoro immigrato e’ stata scattata dal Rapporto Inps-Caritas che sara’ presentato oggi a Roma e riguarda il 2007, ultimo anno nel quale e’ stato possibile rilevare la completezza dei dati sull’origine dei lavoratori, le loro attivita’ e l’inserimento nelle varie regioni.
Al Nord – spiega l’Inps- si concentrano i lavoratori dipendenti delle imprese (soprattutto metalmeccaniche ma anche del commercio), mentre nel Centro e’ rilevante e ”ben superiore alla media” la concentrazione degli immigrati occupati nel settore domestico (un terzo dei casi), e nel Mezzogiorno quella degli operai agricoli.
La Lombardia da sola accoglie piu’ di un quinto degli iscritti Inps immigrati (il 21,2%), una quota superiore a quella dell’intero Mezzogiorno. Nel Veneto lavora il 12,2% degli assicurati, una quota di poco inferiore a quella dell’intero Sud. L’incidenza piu’ elevata degli immigrati sul totale degli iscritti all’Inps e’ nel Trentino Alto Adige (il 18,6%) mentre il valore piu’ basso si registra in Sardegna (3,7%). La provincia con l’incidenza piu’ alta e’ invece Prato, con oltre un immigrato ogni cinque iscritti all’Inps (il 21%).
Gli immigrati dipendenti da aziende sono nel complesso 1.722.000 mentre i lavoratori domestici sono 479.000 (su poco piu’ di 600.000 addetti regolari nel settore). Gli operai agricoli sono 231.000 mentre i lavoratori autonomi sono oltre 293.000, il 10,8% del totale.
Tra i lavoratori dipendenti delle aziende e’ prevalente il settore commerciale con negozi, bar e ristoranti (716.944 addetti, il 41,6% del totale) ma e’ in edilizia con 335.105 addetti che si registra la massima incidenza di immigrati sui lavoratori totali (il 22,6%).
Gli immigrati sono in genere inquadrati nelle aziende ai livelli piu’ bassi, con l’81,9% iscritto come operaio e il 7,4% come apprendista (a fronte di un complesso del 60,7% per l’insieme degli assicurati). Gli operai immigrati percepiscono una retribuzione media annua di oltre il 24% inferiore all’insieme degli assicurati con la stessa qualifica. Se poi si considera l’insieme dei lavoratori dipendenti dalle aziende (indipendentemente dalle qualifiche) la retribuzione media e’ stata nell’anno di riferimento di 19.213 euro lordi a fronte dei 12.121 degli immigrati (con il 36,9% in meno, percentuale che sale al 39,1% rispetto ai soli nati in Italia).
Pur essendo vero che l’Italia spende più della media europea per le prestazioni di vecchiaia, cui dedica oltre la metà delle risorse per la protezione sociale, ciò non avviene certamente per gli immigrati. Al loro ingente versamento di contributi previdenziali (circa 7,5 miliardi di euro nel 2008) corrisponde una scarsa rappresentazione nel gruppo dei beneficiari di prestazioni pensionistiche: all’inizio del 2010 sono stimabili in appena 110 mila i pensionati stranieri e quelli entrati in età pensionabile nel corso dell’anno incidono appena per il 2,2% sul totale dei residenti nella stessa condizione.
Considerata l’età media nettamente più bassa di quella degli italiani (31,1 anni contro 43,5), questo andamento è destinato a durare per diversi anni, con innegabili benefici per l’intero sistema previdenziale.
”Il rapporto Inps-Caritas sugli immigrati che lavorano in Italia – dice il presidente dell’Istituto Antonio Mastrapasqua – costituisce un contributo importante alla conoscenza del Paese e si pone come premessa per la difesa della legalita’ e il contrasto al lavoro nero che l’Inps conduce da anni. Il lavoro e i contributi non hanno colore ne’ nazionalita’, creano tutti insieme la ricchezza dell’intero Paese; ma i numeri offerti dal rapporto assicurano una migliore conoscenza del nostro mercato del lavoro e delle sue caratteristiche”
Scarica una sintesi del rapporto Inps/Caritas