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Nordest: servono 36mila immigrati l’anno

Necessari per coprire il deficit di popolazione in età attiva. Nel prossimi 20 anni sara’ necessario sostituire 1/3 dei nuovi pensionati con lavoratori provenienti dall’estero

VENEZIA – Per continuare a "tirare", l’economia del Nordest avrà bisogno di 36 mila immigrati l’anno per il prossimo ventennio. Solo così potrà infatti mantenere inalterata la popolazione in età lavorativa a fronte del numero di nuovi pensionati.

È quanto si legge nel Rapporto 2007 presentato ieri a Mestre dalla Fondazione Nordest, che da qui al 2025 stima in 720mila il numero complessivo di nuovi immigrati."Il deficit [di lavoratori in età attiva n.d.r. ], dato dal fabbisogno di nuovi pensionati, e’ pari per il Nord Est a 36%. In Italia nel prossimo ventennio sara’ necessario sostituire 1/3 dei nuovi pensionati con lavoratori provenienti dall’estero" spiega Daniele Marini, direttore della Fondazione.

Tra i paesi ricchi ve ne sono 4 con deficit superiori a 25% (Italia, Spagna, Germania e Giappone), altri con deficit molto ridotti, inferiori al 10% (Svezia, Francia, Regno Unito, Australia, Corea del Sud), altri in posizione intermedia. Tra i paesi poveri le cose sono molto diverse e la situazione è opposta con situazioni estreme di surplus: nel prossimo ventennio l’insieme dei paesi definiti come "in via di sviluppo" presenteranno annualmente un surplus oltre 20 volte superiore al deficit espresso nel ventennio dall’insieme dei paesi "a sviluppo avanzato".

"Nel Nordest nel prossimo futuro ci sarà sicuramente una situazione di deficit (a Trieste 51%, sopra il 40% le altre province del Friuli Venezia Giulia, Belluno, Venezia, Rovigo) con situazioni differenti in base anche all’andamento del tasso di fecondità di questi anni". Se nel passato gli immigrati sono arrivati attratti da un mercato del lavoro che aveva bisogno di loro per ricoprire mansioni di fatica e poco retribuite è da attendersi che questo richiamo non verrà meno nei prossimi anni, accentuato anche dal ridursi dei lavoratori autoctoni.

"C’è, quindi, da attendersi che i flussi di immigrati seguiranno i ritmi degli ultimi 10 anni: 250mila ingressi annui in Italia e 35mila nel Nordest – conclude Marini -. Pertanto l’Italia e il Nord Est sono destinati a divenire sempre più società multiculturali".

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Sintesti del Rapporto Nordest 2007

(17 luglio 2007)

 

EP

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