Roma, 23 marzo 2013 – L'Italia detiene il primato europeo per presenza di cittadini romeni sul proprio territorio, ben 1.071.342 (+20% in due anni), sul totale di 2,5 milioni di romeni presenti in tutta l'Ue. La gran parte di loro (circa il 70%) lavora, vive qui con la famiglia e tra il 2000 e il 2011 sono stati 89.093 i bambini nati in Italia da madre romena e padre straniero, la prima leva di una 'seconda generazione' di italiani.
E' quanto emerso dal convegno 'L'integrazione dei romeni in Italia tra famiglia e lavoro', organizzato a Roma alla sala conferenza del Monte dei Paschi di Siena.
Secondo uno studio presentato da Antonio Ricci, del Centro Studi e Ricerche Idos e Dossier statistico Immigrazione Caritas, particolarmente importante per l'inserimento sociale dei romeni in Italia e' il ruolo delle famiglie. "Sembra passata – ha detto Ricci – la tempesta mediatica 'romenofobica' del 2007: ogni anno ci sono 1.291 acquisizioni di cittadinanza (932 per matrimonio misto)".
I romeni sono ben inseriti anche nelle istituzioni scolastiche: nell'anno 2011-2012 sono ben 141.050 gli iscritti ai vari ordini scolastici (cifra raddoppiata in 5 anni) e sono 5.714 gli iscritti alle varie universita' italiane. "Si tratta di indicatori – ha detto Ricci – che mostrano come i valori della famiglia tradizionale siano preminenti nei percorsi di inserimento in Italia". Il 22,8% della forza lavoro straniera in Italia e' costituito da romeni. Il 52,2% di loro svolge lavori poco qualificati (anche se scolarizzati), il 22,4% mediamente qualificati (come gli impiegati) e il 4,5% sono dirigenti e imprenditori. Per lo piu' lavorano in edilizia (23,3%) e nei servizi alla persona (22%); ma anche in agricoltura (5,4%) e negli alberghi (7,5%).
Le difficolta', pero', non mancano. In media, una famiglia con un membro romeno in Italia puo' contare su un reddito annuo di circa 15 mila euro, a fronte di circa il doppio a disposizione di una famiglia tutta di italiani. Quasi una famiglia su due di quelle con almeno un membro romeno (48,5%) e' a rischio poverta', avendo un reddito annuo inferiore a 9.382 euro. Ma le famiglie di chi proviene dalla Romania subiscono anche gli effetti negativi dovuti alla scelta di emigrare: dagli anziani abbandonati nei villaggi rurali ai circa 350 mila 'orfani sociali', vittime del cosiddetto 'care drain', il 'drenaggio di risorse di cura', ai problemi di ricongiungimento per minori e familiari.