Un immigrato su cinque è irregolare. I dati del XII Rapporto sulle Migrazioni MILANO – Gli stranieri in Italia, irregolari compresi, sfiorano quota quattro milioni, e rappresentano quindi quasi il 7% della popolazione. A contarli è il XII Rapporto sulle Migrazioni della Fondazione Ismu, presentato stamattina a Milano.
Secondo l’Ismu gli immigrati regolari all’inizio del 2006 erano tre milioni e dodicimila, 1,2 milioni in più rispetto al triennio precedente. Forte è l’aumento dei minori, che negli ultimi cinque anni sono raddoppiati fino a rappresentare il 21,9 per cento dell’intera popolazione straniera. Cresciuto anche il numero degli irregolari, che il primo luglio 2006 ha toccato quota 760 mila (il 20% circa del totale), con un incremento annuo del 3,3%.
Il Rapporto evidenzia che a fine 2005 l’incidenza dei lavoratori immigrati sulle iscrizioni Inail arrivava al 16% del totale. Gli immigrati assunti regolarmente (l’85% a tempo indeterminato) si concentrano – secondo le stime Istat – per lo più al Nord (65 per cento), un quarto di loro risiede al Centro, solo il 10 per cento al Sud. Più della metà è impiegato nel settore dei servizi, mentre nell’industria in senso stretto è impegnato il 27 per cento del totale (di cui l’80 per cento al Nord), il 28 per cento nell’edilizia, e solo una minima parte nell’agricoltura. 334 mila, ossia il 4,2 per cento degli immigrati complessivi, sono – secondo i dati di Infocamere – gli imprenditori stranieri registrati a fine 2006.
La Fondazione Ismu prospetta un’impennata nei prossimi 10 anni: nel 2016 il numero di immigrati in Italia potrebbe infatti oscillare tra un minimo di 5,5 milioni a un massimo di circa 7 milioni. Un aumento drastico che, secondo il Rapporto, potrebbe essere anche legato alle nascite destinate a raddoppiare o anche a triplicare. Il che significa che i minori potrebbero oscillare tra un minimo di 1,395 milioni e un massimo di 1,720 milioni.
Cambierà anche la composizione per età della popolazione straniera: la percentuale degli over 45enni passerebbe infatti dall’attuale 14,3% al 23-25%, ma soprattutto si ridurrebbe del 10% quella dei 25-44enni, insomma la componente più produttiva. Previsto anche un cambiamento della distribuzione per sesso: oggi ci sono 112 maschi immigrati ogni 100 femmine, tra 10 anni i maschi potrebbero ridursi a 107-108 per 100 femmine.
(6 marzo 2007)
EP