I dati italiani sono in linea con il resto dell’Europa Roma, 8 ottobre 2010 – In Italia ci sono 749 luoghi di culto per i musulmani, in gran parte magazzini e scantinati adibiti alla preghiera, e tre moschee vere e proprie, costruite cioe’ con cupole e minareto, che si trovano a Roma, Catania e Milano.
Secondo la ricerca ‘Conflicts over mosques in Europe’, condotta lo scorso anno da Stefano Allievi, professore di sociologia all’universita’ di Padova, i dati italiani sono in linea con il resto dell’Europa, dove i musulmani incontrano in generale difficolta’ a pregare in una moschea vera e propria e devono accontentarsi di sale di preghiera, spesso nascoste, ricavate da capannoni industriali e retrobottega.
Dalla mappa dei ricercatori emerge che in Italia i luoghi di culto per musulmani sono concentrati nel nord, in particolare in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, mentre al sud, con l’eccezione della Sicilia, il numero e’ esiguo.
Una realta’ che si spiega con una concentrazione superiore di immigrati di fede islamica nelle regioni settentrionali, dove e’ piu’ facile trovare lavoro per la concentrazione dei poli industriali. La presenza dell’Islam si e’ fatta consistente in Europa negli ultimi 30 anni e ha fatto nascere conflitti tra le comunita’ islamiche e alcuni settori delle societa’ locali, che temono un aumento esponenziale degli immigrati e che le moschee possano attirare delinquenza e contribuire al degrado urbano. Dalla ricerca emerge che le controversie riguardano, in particolare, la visibilita’ dei luoghi di culto islamici nelle citta’ europee.
Se, infatti, vengono tollerati luoghi di culto ‘anonimi’, il discorso cambia per le moschee vere e proprie, come ha dimostrato l’esito del referendum in Svizzera che ha sancito il divieto di costruire nuovi minareti. Sono quasi 11mila le sale da preghiera e le moschee presenti in tutta Europa a disposizione degli oltre 18 milioni di musulmani che vivono nel Continente, con un rapporto di una ogni 1.650 abitanti, che e’ comparabile a quello di alcuni Paesi arabi.