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Scuola: iscrizioni in crescita al Centro-Nord grazie agli immigrati

La previsione del ministero della Pubblica Istruzione. I dati reali la prossima settimana ROMA – Grazie agli immigrati crescono le iscrizioni nelle scuole di tutti i gradi del Centro-Nord del Paese.

La stima di previsione è stata fatta dal ministero della Pubblica Istruzione.

Anche se l’ufficialità si avrà solo nei prossimi giorni, dopo la scadenza delle iscrizioni fissata al 27 gennaio, alcune anticipazioni confermano l’andamento degli ultimi anni: dal Lazio in su si prevede infatti un aumento di iscritti di oltre 60 mila alunni complessivi; al contrario, secondo i dirigenti di viale Trastevere al Sud vi sarà un ulteriore decremento di iscritti (pari a 30-35 mila alunni).

Il fattore immigrazione
Con i numeri rimangono confermate anche le motivazioni di questa inversione di tendenza all’assetto demografico che per almeno la seconda parte del secolo scorso ha caratterizzato l’Italia: si va dal tasso di natalità, in calo nel mezzogiorno, all’assunzione di immigrati e giovani in cerca di lavoro che negli ultimi anni hanno trovato nelle aziende, soprattutto del Nord-Est, facile ospitalità. Un andamento, quello della stabilità lavorativa al settentrione, che è tra le prime cause dell’incremento di studenti stranieri tra i banchi di scuola: secondo un rapporto ministeriale concluso il mese scorso, ad oggi gli alunni stranieri sono circa 430.000, con un’incidenza del 4,8% rispetto alla popolazione scolastica complessiva. Il cambiamento per la scuola italiana è stato rapidissimo: si è passati da circa 50.000 alunni stranieri dell’anno scolastico 1995/96 a circa 430.000 nell’anno scolastico 2005/06.

Stranieri record nel Nord-Est
Le percentuali dell’Italia rimangono tuttavia inferiori a quelle di altri Paesi europei di consolidata immigrazione come Francia, Germania, Inghilterra (quest’ultima 18,7%) ma anche inferiori a Paesi di recente immigrazione come la Spagna, che ha raggiunto, nell’ultimo anno scolastico la percentuale del 7,5% o come la Grecia (9%).
In Italia, quindi, il differente andamento delle iscrizioni Nord-Sud si deve quindi principalmente al sempre più evidente squilibrio di studenti figli di immigrati: la percentuale massima è presente in Emilia-Romagna, che si avvicina al 10%, poi si va in Lombardia (8%), quindi Veneto e Marche, fino alla percentuale minima della regione Campania che si avvicina all’1%. L’area geografica del paese con l’incidenza maggiore di alunni stranieri è il Nord-Est con l’8,4%. Tra le grandi città metropolitane, le incidenze più alte di alunni stranieri si registrano a Milano con il 12,7% e Torino con l’11,2%.
Quest’ultima città fa registrare la maggior crescita in un anno (2,7% di aumento). Le province con la più alta incidenza di alunni stranieri sono Mantova con l’11,9%, Piacenza con l’11,8%, Reggio Emilia 11,5%, Prato 11,4%, Modena 10,9%.

(24 gennaio 2007)

s.c.

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