Roma – 3 ottobre 2012 – Le scuole sono sempre più luoghi di incontro tra ragazzi proveniente da culture diverse: la maggior parte degli studenti italiani hanno compagni di classe che sono figli di immigrati, e sempre più spesso li frequentano anche fuori dalla scuola.
È uno dei temi evidenziati dal report su “La scuola e le attività educative” pubblicato oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica.
Citando dati del Ministero dell’Istruzione, l’Istat dice che nell‟anno scolastico 2010/2011 risultavano iscritti a scuola quasi 711 mila studenti non italiani, circa l’8% della popolazione seduta tra i banchi. La più alta incidenza si riscontra nella scuola dell‟infanzia (8,6%), alle elementari (9%) e alle medie (8,8%). I numeri si riducono nelle scuole secondarie di secondo grado (5,8%), dove però negli anni più recenti l‟incremento è stato maggiore rispetto agli altri ordini scolastici.
Altre informazioni arrivano da un’indagine multiscopo condotta dall’Istat tra le famiglie per indagare aspetti della vita quotidiana. Rivela che oltre la metà degli studenti italiani di 6-17 anni che frequenta la scuola dell‟obbligo o la scuola secondaria di secondo grado ha in classe compagni stranieri (oltre 3 milioni di studenti, pari al 59,3%). Questa percentuale è più alta (oltre il 78%) nel Centro-nord, dove maggiore è la presenza straniera, mentre nel Sud e nelle Isole non raggiunge il 33%.
Solo l’ 1% degli studenti italiani di 6-17 anni frequenta aule nelle quali gli stranieri sono la maggioranza. Un dato che ridimensiona l’allarme sulle cosiddette classi-ghetto, rendendo palese l’eccezionalità (e la valenza quasi sperimentale) di casi come quello della scuola Lombardo Radice di Milano.
L’indagine svela anche che più di 1 milione e 700 mila studenti italiani di 6-17 anni (il 28,7% del totale) incontrano compagni di scuola stranieri al di fuori dall‟orario scolastico, un fenomeno che non si differenzia rispetto all‟età e al tipo di scuola frequentata. La quota sfiora il 40% nel Nord contro il 15,4% nel Sud e al 13,6% nelle Isole “e ciò evidenzia – sottolinea l’Istat – che esistono momenti di condivisione tra italiani e stranieri anche al di fuori della scuola”
