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Unioncamere: da immigrati il 9% del Pil

Continuano ad aumentare i titolari di imprese. I dati del rapporto 2008 Roma – 9 maggio 2008 – Gli stranieri in Italia contribuiscono per il 9,2% alla creazione del Prodotto interno lordo a livello nazionale. Se poi si considerano il contributo solo al valore aggiunto delle macroaree di maggiore inserimento, la percentuale sfiora l’11% (10,9% al Nord Est, 10,8% nel Nord Ovest, 10,5% al Centro, 4,4% nel mezzogiorno).

Sono i dati elaborati dal Centro Studi Unioncamere e Istituto Tagliacarte  pubblicati in un rapporto presentato ieri a Roma in occasione della sesta giornata dell’economia. Il calcolo è riferito al 2006 e, come spiegano i ricercatori,  “si è basato su una ricostruzione dell’occupazione interna straniera per settore/territorio, e comprende anche la componente irregolare”

In termini assoluti il Pil prodotto dagli immigrati è stato di 122mila milioni di euro, concentrati quasi per il 60% nei servizi, quindi nell’ industria (24%) e nelle costruzioni (13%). Ma è proprio nelle costruzioni che i lavoratori stranieri danno il contributo proporzionalmente più elevato, producendo  il 20% del valore aggiunto del settore.

Il rapporto parla anche di imprenditori stranieri, documentandone anche per il 2007 la grande vitalità. Sono state 37.531 le imprese individuali aperte da persone nate al di fuori dei confini dell’Unione Europea. Rispetto all’anno precedente, il totale delle imprese individuali gestite da titolari immigrati da Paesi non appartenenti all’UE è così aumentato di 16.654 unità, raggiungendo il valore di 225.408 unità, l’8% in più rispetto al dato di fine 2006.

Nella classifica delle provenienze, il Paese d’origine più rappresentato tra le nuove iscrizioni
dello scorso anno è la Cina (6.929 titolari), seguono Marocco (5.756 nuovi titolari) e Albania (5.118 nuovi imprenditori). Insieme, questi tre Paesi hanno determinato il 47,4% delle nuove iscrizioni.
La crescita del 2007 si concentra soprattutto nelle costruzioni (6.603 unità in più), nel commercio (+ 5.445) e, più a distanza, nelle attività manifatturiere (+2.473 imprese).

La concentrazione maggiore dell’imprenditoria immigrata si registra in termini assoluti in Lombardia (41.064 imprese, il 18,2% di tutte le imprese con titolare non UE), ma è la Toscana che ospita il numero più elevato di imprenditori immigrati in proporzione al numero di imprese individuali residenti: 23.417 su 224.168, in pratica più di un’impresa ogni 10. Il record provinciale va a Prato, dove oltre un’impresa ogni quattro (il 27,4%) ha un titolare immigrato.

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Unioncamere: Imprenditoria e contributo al PIL degli immigrati

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