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Il Bangladesh, tra risciò e tigri del Bengala

Viaggio alla scoperta di antichi siti archeologici, spiagge infinite, foreste che vantano flora e fauna spettacolari…

ahsan-manjil2-pic.gifPer raccontare il Bangladesh non basta parlare di tifoni, inondazioni e problemi politici. L’immaginario collettivo non gli rende giustizia perché dietro alle problematiche raccontate dai media si nasconde un paese davvero bello, ricco di paesaggi lussureggianti e con una sua storia. In questo piccolo Stato ci sono antichi siti archeologici, spiagge infinite, foreste che vantano flora e fauna spettacolari. Nonostante ciò non è certo una gettonata meta turistica. Serve un po’ di spirito d’avventura per visitarlo, se non altro perché nelle agenzie di viaggi non troverete cataloghi per pianificare il vostro viaggio.

Dhaka (Dacca)
Dhaka, oltre a essere la capitale del Bangladesh, è anche la capitale del risciò, il singolare mezzo di trasporto per una o due persone composto da un carrello a due ruote, il cui conducente si inserisce tra due lunghe sbarre e traina il mezzo con la propria forza. La prima cosa dunque, è fare un giro su una di queste coloratissime vetture, che caratterizzano la metropoli. Dhaka è l’unica città del Bangladesh che offre alcuni servizi utili al turista. La Città antica, che si trova sulla riva settentrionale del fiume Buriganga, nasce nell’epoca in cui Dhaka fu unrickshaw2-pic.gif importante luogo commerciale moghul. Qui è interessante visitare Sadarghat e Badam Tole, i due punti principali dai quali partono le imbarcazioni per il trasporto. Si possono vedere barche e commercianti di ogni tipo.

Quanto all’architettura Dhaka non offre moltissimo ma vale la pena vedere il Lalbagh Fort, fortezza edificata nel 1678 nella città vecchia, l’Ahsan Manjil, un palazzo di color rosa acceso, in stile barocco e Hussain Dalan, una delle moschee più belle della città. A testimonianza della storia antica e contemporanea del Bangladesh, del suo passato buddhista, hindu e moghul, c’è il National Museum, che si trova nella cosiddetta città moderna. Nelle vicinanze c’è anche la zona commerciale di Motijheel, dove sono concentrati uffici, banche, agenzie turistiche e negozi.

kaptai2-pic.gifChittagong
A poco più di 250 chilometri dalla capitale si trova Chittagong, seconda città in ordine di grandezza. Qui è interessante la zona del porto sul fiume Karnapuli, chiamata Sadarghat e il museo etnologico. Inoltre vi sono due moschee che si ergono sopra tutti gli edifici: Shahi Jama-e-Masjid e Qadam Mubarak. Infine, è piacevole fare una passeggiata sulla Collina delle fate, che offre un bel panorama.

A una sessantina di chilometri si espandono le colline di Chittagong con le loro foreste, abitate da popolazioni indigene buddhiste. La regione comprende quattro vallate principali formate dai fiumi Karnapuli, Feni, Shangu e Matamuhur. Ma purtroppo attualmente non è consigliabile visitare la zona, in cui ci sono dei disordini legati alla convivenza di diverse culture. Aperte ai visitatori invece la zona del lago Kaptai e qualla di Rangamati, un’area immersa nel verde. Il lago, che si trova nel bel mezzo della foresta tropicale gode di una rara bellezza. Le sue sponde sono ornate dalle capanne di paglia dei villaggi di pescatori: un paesaggio da non perdere.

Puthia
Puthia vanta il maggior numero di edifici hindu di importanza storica. Il monumento che colpisce di più è il Govindasomapuri-vihara2-pic.gif Temple, costruito nel ‘800. Molto belli anche il tempio hindu di Siva e il Jagannath Temple, del XVI secolo.

Rovine di Mainimati e Somapuri Vihara
Le rovine di Mainimati, situate a 70 chilometri dalla capitale, sono testimonianza di un importante centro di cultura buddhista che prosperava tra il VII e il XII secolo. I siti da visitare sono oltre cinquanta ma i più singolari sono tre: il complesso Charpatra Mura, il monastero Salban Vihara e i tre monumenti di Kotila Mura, che rappresentano Buddha, Dharma e Sangha. Interessanti sono anche i resti archeologici raccolti nel museo aperto per contenere gli oggetti trovati durante gli scavi. Ma il più affascinante monumento del Bangladesh è sicuramente il monastero di Somapuri Vihara, dell’VIII secolo, nel villaggio di Paharpur. Oggi non è più in buonissimo stato, ma ciò che ne resta è sufficiente per rendersi conto della sua isola-san-martin2.gifmagnificenza.

La natura, tra riserve naturali e oasi coralline
Gli amanti della natura non potranno ignorare il parco nazionale di Sundarbans che vanta la fascia litoranea di mangrovie più grande del mondo. Da diversi anni ormai il parco, che si estende per quasi 40mila kmq, è diventato una riserva naturale. Lo abitano infatti animali rari tra cui la tigre del Bengala.
Il Bangladesh è bagnato dal Golfo del Bengala, ma possiede una sola località turistica marina che si trova vicino al confine birmano e si chiama Cox’s Bazar. In compenso l’isola di San Martin, lunga circa 8 km, offre tutto ciò che vantano le oasi coralline. È una tipica isola tropicale, con le spiagge coperte di palme da cocco e con un ricchissimo habitat marino.

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Galleria fotografica Sara Elena Perez

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